Un’aggressione “dejà-vu” ma non dallo stesso tragico epilogo, fortunatamente, quella ai danni di una donna incinta di 7 mesi da parte del compagno, a Roma. È accaduto alla periferia della Capitale, ieri, in una zona nota per il degrado e la povertà, già teatro di altri reati. Una donna di 32 anni, al culmine di una lite con il compagno 42enne, è stata accoltellata dall’uomo. Benché ferita, la ragazza non si trova in pericolo di vita. L’attacco riporta alla mente quanto accaduto a Giulia Tramontano, uccisa il 27 maggio scorso dal fidanzato Alessandro Impagnatiello.
Ieri a Roma un uomo di origine nordafricana ha accoltellato nel corso di una forte lite la compagna, un’italiana di 32 anni, raggiungendola al collo, all’orecchio e allo zigomo, per poi darsi alla fuga. La giovane, incinta al settimo mese, fortunatamente non ha riportato ferite tali da metterla in pericolo di vita, e anche il figlio è salvo. Il partner, poi, è stato individuato e bloccato nel corso della notte dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato ed ora si trova in stato di fermo con l’accusa di tentato omicidio. Un gesto di violenza che riporta alla mente la morte di Giulia Tramontano, a sua volta incinta, uccisa con arma da taglio dal fidanzato Alessandro Impagnatiello. L’aggressione è avvenuta in una zona periferica della Capitale, già tristemente nota per altri fatti di cronaca recenti e per essere una “roccaforte” dello spaccio.
Un’aggressione che sembra quella fotocopia, seppur fortunatamente non con lo stesso tragico esito, di Giulia Tramontano, 29enne incinta al settimo mese uccisa a colpi di coltello dal fidanzato lo scorso 27 maggio. Un uomo di origine tunisina di 42 anni, ieri, al culmine di un violento litigio con la compagna di 32 anni, in dolce attesa, l’ha colpita con dei fendenti, ferendola al collo, allo zigomo e all’orecchio, dandosi poi alla fuga.
La donna è stata subito soccorsa e portata in ospedale per essere medicata, fortunatamente non si trova in pericolo di vita, e anche il figlio non corre rischi. Sulle tracce dell’aggressore si sono messi quindi gli agenti della Squadra Mobile, che lo hanno rintracciato e fermato nella notte. Ora il 42enne è accusato di tentato omicidio, e sarà la magistratura a decidere sulla sua sorte.
Teatro dell’aggressione, il condominio di Via dei Due Ponti 180 a Roma, già luogo di altri fatti di cronaca, vicino a via Cassia, noto anche per lo spaccio pressoché continuo di droga. Un anno fa gli agenti di polizia avevano smantellato una rete, durante l’operazione Tabula Rasa, che aveva portato all’arresto di 9 persone.
Non solo, ma due anni fa, nel 2021, sempre nello stesso stabile il 35enne Davide Labate aveva perso la vita cadendo nel vuoto dopo aver assunto una dose di crack: nelle sue tasche, le chiavi dell’appartamento dove aveva trovato a sua volta la morte Maddalena Urbani, figlia 21enne di uno dei medici che più si erano spesi durante l’epidemia di Sars, a causa di un mix letale di farmaci e droghe.
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