Una banda sinti avrebbe rapinato diversi anziani con l’uso di sonniferi: il racconto delle presunte vittime è stato mandato in onda dalla trasmissione Fuori dal Coro, di Mario Giordano.
Colpi messi a segno con modalità particolarmente violente, addirittura con l’uso di sostanze per stordire la vittima di turno e restare impuniti: così un gruppo di sinti avrebbe agito ai danni di diversi anziani con una serie di rapine dai contorni spietati.
Due donne al centro delle indagini sulla banda sinti
Al centro dell’inchiesta sulle rapine che avrebbero avuto come vittime 11 anziani a Roma, due donne poi finite in manette.
Secondo quanto ricostruito da Fuori dal Coro, la trasmissione di Mario Giordano che ha raccolto le testimonianze delle vittime e dei loro parenti, si tratterebbe di Natascia Glaudi e Meghi Lucchesi.
Entrambe sarebbero finite in carcere con l’accusa di aver rapinato diversi anziani usando sonniferi e narcotici.
Il racconto delle vittime delle rapine
A Fuori dal Coro sono state trasmesse le testimonianze di alcune vittime della banda sinti che nel corso di diversi mesi avrebbe messo a segno brutali aggressioni.
“Hanno trovato mio padre riverso in terra in corridoio, completamente nudo e pieno di lividi. Gli camminavano sopra senza pietà” ha raccontato il figlio di un anziano rapinato.
11 anziani ultraottantenni sarebbero stati narcotizzati e derubati con uno schema che si sarebbe ripetuto nei vari episodi contestati.
Secondo la ricostruzione, gli anziani sarebbero stati pedinati per settimane prima di essere “colpiti”.
Alcune vittime avrebbero riferito di aver accolto in casa coloro che poi si sarebbero rivelati aguzzini, dopo che questi avrebbero finto di essere amici di parenti.
I malcapitati sarebbero stati convinti a fare un brindisi con succhi di frutta e altre bevande in cui sarebbero stati introdotti narcotici, poi la rapina.
Un anziano in particolare, 84 anni, ha raccontato di aver consumato una bevanda e di non ricordare nulla di quanto poi si sarebbe verificato ai suoi danni.
Nel cognac che l’uomo avrebbe bevuto, invitato da una delle donne poi indagate, sarebbe stato versato un narcotico che lo avrebbe visto cadere a terra privo di sensi.
Al suo risveglio, l’anziano avrebbe avuto anche difficoltà a parlare e poi avrebbe deciso di denunciare.
Poco dopo l’uscita di scena della presunta componente della banda, avrebbe scoperto di essere stato derubato di oggetti d’argento, apparecchio acustico, soldi e cellulare.
“Andare al commissariato e fare la denuncia è stato umiliante, sono stato un imbecille. Oggi sono una preda facile” ha dichiarato l’84enne caduto, come altri, nella trappola delle due donne.
L’ipotesi di altre aggressioni mai denunciate
Secondo quanto emerso, le vittime potrebbero essere molte di più. Uno degli anziani sarebbe morto tre giorni dopo aver subito un furto.
L’uomo sarebbe stato avvicinato in un parco da una donna che, poco dopo il suo ritorno a casa, si sarebbe presentata da lui finendo per mettere a segno un altro colpo.
“Dentro casa – ha raccontato il figlio della vittima – avevamo circa 600 euro, si sono portati via cartoni di birra, un prosciutto appena acquistato al supermercato. Forse per loro questo valeva la vita di un anziano“.
Le due donne oggi sono in carcere, accusate di rapine violente, e una di loro avrebbe un precedente: nel 2004, una condanna definitiva a 11 anni per omicidio preterintenzionale dopo aver causato la morte di un altro 80enne con la presunta somministrazione di psicofarmaci. In cella avrebbe trascorso meno di 12 mesi.