Un bunker molto particolare, allacciato alla rete elettrica cittadina in modo abusivo, è stato scoperto dai Carabinieri a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Al suo interno, veniva coltivata e conservata la droga.
Un luogo sotterraneo per coltivare la marijuana: questo è ciò che è stato scoperto sui Monti Lattari, all’interno di un vecchio rudere in stato di abbandono.
Era un luogo inospitale, di certo. Ma nonostante tutto era stato utilizzato per un’attività illegale ed illecita. In un bunker sottoterra, nascosto proprio all’interno di questo vecchio rudere abbandonato, è stata scoperta una coltivazione di marijuana. La sua porta era nascosta fra le pietre e, da lì, si entrava per arrivare ad un locale sottoterra.
Una vera e propria serra, con tanto di lampade ed allaccio alla rete elettrica abusivo. Un impianto di ventilazione, tanti vasi con piantine: un vero e proprio microclima creato ad hoc all’interno del Monti Lattari, per poter coltivare piante di marijuana. Lì sotto, di certo, nessuno le avrebbe mai trovate né tantomeno cercate.
Ma non è stato così. Il bunker è stato scoperto a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, nella località montana di “Madonna della Libera”. Nel pieno dell’operazione di monitoraggio e controllo della zona, chiamata “Continuum Bellum”, effettuata proprio dai Carabinieri sui Monti Lattari ed alle sue pendici, qui è stata scoperta la coltivazione sotterranea.
Qui le condizioni climatiche e la posizione rendono i terreni perfetti per la coltivazione di queste piante che sono più esigenti di luce e di esposizione, una fra tutte la cannabis.
I Carabinieri della locale compagnia di Castellammare sono stati aiutati dai droni e dalle osservazioni dall’alto, dello squadrone elitrasportato Cacciatori “Calabria”.
Ad una primissima osservazione, il rudere sembrava essere in un vero e proprio stato di totale abbandono, ma in realtà non era così. Proprio su quelle mura, invase di vegetazione spontanea, si nascondeva qualcosa. Una porta d’ingresso, incastonata fra le pietre che conduceva ad un locale sotterraneo. Ed è stato proprio in questo bunker che i Carabinieri hanno trovato tutto l’occorrente per la coltivazione della marijuana.
Non solo la strumentazione e i mezzi necessari ma, come dicevamo, anche un microclima creato ad hoc, con sistema di ventilazione e corrente elettrica, il tutto allacciato abusivamente alla rete elettrica cittadina. Nel corso di questa operazione di controllo è stata anche arrestata una persona, un 33enne ritenuto legato al clan Afeltra-Di Martino.
In casa sua sono stati ritrovati 31 grammi di cannabis ed una pistola lanciarazzi calibro 12 completa di caricatore per capsule di innesco. Sono stati rinvenuti, fra l’altro, anche un bilancino di precisione e tutto l’occorrente per il confezionamento della droga.
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