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Categories: Motori

Una Ford Fiesta ogni 40 secondi nello stabilimento hitech a Colonia

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Nello stabilimento ultra tecnologico di Ford a Colonia vengono assemblate Fiesta attraverso una doppia linea di produzione che permette di “sfornare” una vettura ogni 40 secondi. Siamo stati ospiti della casa americana in Germania e abbiamo potuto visitare il giga-complesso, dove vengono realizzati anche i motori come il pluripremiato EcoBoost 1.0 vincitore per tre volte consecutive del premio per il miglior motore dell’anno 2012-2013-2014. Nel video reportage con intervista qui sopra si può osservare da vicino le aree di produzione che l’anno scorso hanno portato alla straordinaria somma di 346.000 unità, 1550 al giorno con 190.000 motori EcoBoost 1.0 “dati alla luce”.

Se è vero come è vero che la prevenzione sia meglio che la cura e che l’ottimizzazione delle risorse, tempi e personale sia l’unica via da percorrere per raggiungere la vera efficienza, negli stabilimenti Ford a Colonia si ha l’idea che tutto ciò sia messo in pratica nella via più lineare, logica e dunque condivisibile possibile. Tutto ciò che viene prodotto è sottoposto a test di qualità fondamentali e molto rigorosi con il Quality Leadership System per la verifica automatica della qualità di ogni passaggio, monitorato però da tecnici in carne e ossa. I controlli vanno dal test sui rulli a quello in pista fino alle prove su banco dove però la componente umana è insostituibile, pur essendo letteralmente immersa in una giungla di automi e sistemi che non richiedono alcun intervento esterno, andando a velocizzare i processi in modo esponenziale.

Uomo e macchina insieme per un ciclo produttivo eccezionale che porta all’assemblaggio completo dei 4500 componenti per la Fiesta, che vede nell’Italia il terzo mercato europeo (il primo, per distacco, è quello inglese) con la scelta di 16 motorizzazioni e 14 colori. Ci sono oltre 11.000 possibili personalizzazioni per la Fiesta che viene prodotta partendo dal telaio stampato da presse con capacità da 2000 tonnellate: i 310 pannelli vengono saldati da un migliaio di robot velocissimi che utilizzano saldatrici a guida laser. Vengono apposti tre strati di vernice (base anticorrosione, fondo aggrappante e colore) più la cera protettiva.

Proseguendo nella linea viene montato il motore con la trasmissione con un sistema che lo eleva incastrandolo da sotto allo chassis sollevato e insieme innesta l’impianto elettrico con il chilometro di cavi. Stesso dicasi per le ruote con pneumatici e per gli interni. I controlli finali sono “scenografici” e abbiamo potuto viverli da dentro l’auto: la Fiesta viene infatti messa su rulli e spinta fino a 120km/h con la diagnostica su motore, freni, trasmissioni, fari e allineamento ruote. Poi viene fatta passare dentro un tunnel che simula una fortissima pioggia come un tifone tropicale. Infine i tecnici controllano tutto “a mano e a occhio” come se fossero acquirenti dunque aprono e chiudono qualsiasi porta e vano, premono pulsanti, “pasticciano” per bene durante la Customer Acceptance Line.

Sia chiaro che a ogni prova non superata, la vettura torna indietro e ricomincia l’iter. Un controllo laser studia l’accoppiamento di porte, cofano e portellone e delle superfici. Infine, la prova su opista con un piccolo circuito con fondo misto e irregolare per i test acustici, poi eventualmente controllo con macchinario a idro-impulsi per approfondimenti. Infine, viene collegata a un sistema digitale di diagnostica dei sistemi interni e se tutto è ok la porta si apre confermando la bontà del prodotto, altrimenti rimane – teatralmente – chiusa. Un interessante dietro le quinte per scoprire quanto ormai sia evoluto e automatizzato il settore auto e quanto la qualità sia diventata l’unica vera stella polare da seguire per consegnare prodotti il più possibile perfetti e soddisfacenti.

Vedi anche:
> INTERVISTA ALL’AD FORD ITALIA SULLE NUOVE TECNOLOGIE A BORDO DELLA NUOVA FOCUS

Diego Barbera

Diego Barbera è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di tecnologia, sport, cronaca.

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