Una forte scossa di terremoto con magnitudo 5.8 è stata registrata in Cile

Una forte scossa di terremoto è stata avvertita in Cile. Il magnitudo è di 5.8 e l’ipocentro è stato localizzato a 131 chilometri di profondità. Al momento non si hanno notizie di vittime o danni.

Sismografo
Sismografo – Nanopress.it

In Cile attualmente si trova anche il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, impegnato in un’importante visita di Stato con un’agenda ricca di eventi e incontri.

Forte scossa di magnitudo 5.8 è stata registrata in Cile

Un forte terremoto è stato registrato in Cile con un magnitudo di 5,8. Il terremoto è stato avvertito alle ore 2:31, ora italiana, nella zona di Antofagasta che si trova lungo il confine con l’Argentina.

L’ipocentro è stato localizzato a circa 131 chilometri di profondità. Al momento non si hanno ancora notizie su eventuali danni o vittime dovuti a questa forte scossa di terremoto.

In questi giorni in Cile è anche ospite Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica Italiana, che è in visita di Stato con un’agenda ricca di eventi e di incontri.

Il Cile non è nuovo ai terremoti, è una zona che a livello mondiale è fortemente sismica, si registrano infatti diversi terremoti ogni mese.

È proprio in questa nazione che è stato registrato il più grande e violento terremoto mai avvertito al mondo e registrato dai strumenti che viene ricordato come “Il Grande Terremoto del Cile” e fu di magnitudo 9,5 e avvenne il 22 maggio del 1960.

Auto schiacciata dal crollo infrastruttura
Auto schiacciata dal crollo di un’infrastruttura – Nanopress.it

Ricordiamo il terremoto più grande al mondo avvenuto in Cile

“Il Grande Terremoto del Cile” fu registrato il 22 maggio del 1960 in una giornata come tante per il popolo cileno. Erano appena passate le 15, ora locale, quando in quella domenica la terra cominciò a tremare come mai visto fino ad allora toccando un magnitudo di 9,5 sulla scala Richter.

Nessun sismografo al mondo aveva mai registrato un terremoto di tale potenza e per questo l’episodio viene ricordato come il terremoto più forte mai registrato sulla Terra.

Il suo epicentro fu registrato lungo la costa vicino a Lucano che si trova in provincia di Malleco a poco più di 120 chilometri dalla capitale della regione di Araucaina.

In molti lo conoscono con il nome di “Terremoto di Valdivia” perché questa città, che si trova in Cile, fu completamente devastata dal terremoto.

Secondo gli esperti la potenza del terremoto sprigionò un’energia tale da essere considerata equivalente all’energia prodotta da 20mila bombe di Hiroshima.

Questo episodio però non fu un episodio isolato, infatti venne preceduto da altre quattro potenti scosse che furono registrate nei giorni precedenti e che avevano già causato tanti danni sul territorio.

In Cile furono registrate tra i 490 morti a causa del terremoto e 5700 vittime a causa dello tsunami che si registro nelle ore successive. Oltre 2 milioni di persone rimasero senza casa.

Dopo il terremoto di magnitudo 9.5 però la terra non smise di tremare e seguirono numerose scosse di terremoto di assestamento con magnitudo che si aggirava tra il 5 e il 7, terminarono il 1° novembre di quell’anno.

Un terremoto che segnò il mondo intero perché oltre a causare danni nelle zone colpite causò anche diversi altri fenomeni a seguire.

Dal momento che la rottura che generò il terremoto si estendeva per più di mille chilometri, da nord a sud, coprendo l’area che va da Lebu a Puerto Aysén, non furono pochi gli eventi naturali che si manifestarono.

Ci fu un primo grande tsunami definito distruttivo con onde che arrivarono a 25 metri e colpirono non solo il Cile ma anche tutta l’intera costa del Pacifico. Altre onde elevate furono registrate negli oceani e in altri mari.

Dopo 15 ore dalla scossa un grande tsunami colpi le Hawaii causando danni di gravi entità a Hilo, onde alte oltre i 10 metri e 61 vittime.

Anche nelle Filippine si manifestarono onde anomale che portarono alla morte di 32 persone. All’isola di Pasqua, in California e a Samoa furono invece registrati diversi danni materiali.

I danni maggiori però furono registrati in Giappone dove 22 ore dopo il terremoto le coste furono raggiunte da onde alte più di 5 metri che raggiunsero la regione di Honshu distruggendo tutto ciò che incontravano.

Furono circa 1600 le case che vennero distrutte, e qui furono registrate 138 vittime.

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