Sempre più a Sud, in direzione Antartide, verso l’esplorazione del mondo, anche nelle sue zone più fredde. Nessuno mai era riuscito a spingersi così oltre. Ma adesso lo ha fatto una nave rompighiaccio italiana.
La “Laura Bassi” è riuscita a raggiungere il più a sud dell’Antartide, dove mai nessuno era riuscito ad arrivare. Un record senza precedenti.
La nave rompighiaccio italiana “Laura Bassi” si è spinta dove nessun’altra, fino ad ora, era riuscita nell’impresa. È arrivata a toccare il punto più a Sud dell’Antartide, nella Baia delle Balene, al 78° nel Mare di Ross. Un vero e proprio record che nessuna nave generale era mai riuscita ad eguagliare.
L’imbarcazione, impegnata nella 38° Spedizione Italiana del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide e nel pieno di una campagna oceanografica, ha battuto ogni record. Una spedizione riuscita soltanto 100 anni fa da due studiosi, Shackleton e Amundsen e mai da una nave italiana.
Si tratta di un’area che, fino ad ora, nessuno aveva mai esplorato. La “Laura Bassi”, toccando quelle zone, è arrivata lì per esplorarla ma, anche, per effettuare dei campionamenti per il progetto “Bioclever”, che viene coordinato dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche, grazie anche alla collaborazione dell’osservatorio marino “MORSea” dell’Università “Parthenope” di Napoli.
La domanda che tutti si sono posti è: ma cos’hanno trovato i ricercatori in un’area del pianeta ancora tutta da esplorare? Un mare libero dal ghiaccio, ottimo e perfetto per i loro tipi di studi. Un clima, però, pessimo dall’altro lato. Nonostante tutto, la felicità e la gioia è palpabile fra gli studiosi.
Il comandante della “Laura Bassi, Sedmak, si dice soddisfatto per il risultato raggiunto, ma anche triste nel “constatare che le cose stanno veramente cambiando qui in Antartide” – dichiara.
Il comandante racconta anche che, la prima volta che sono arrivati nella Baia delle Balene, nel 2017, avevano trovato una distesa di ghiaccio impenetrabile. Ad oggi, si dichiara stupito poichè non avrebbe mai pensato che, a distanza di pochi anni, il ghiaccio si sarebbe così tanto sciolto da permettere alle navi di scendere tanto a Sud.
I primi studi che sono stati effettuati, una volta arrivati nel punto più a Sud del continente, sono stati quelli sull’acqua. Questa risulta sì fredda ma si confermano, anche, la comprensione della dinamica delle correnti nel Mare di Ross. Vengono segnalate, all’interno delle acque, elevate densità allo stato di larve o, comunque, ancora molto giovani, di specie ittiche, alcune anche rare in questo angolo di mondo così freddo.
Segnalate anche la presenza di alghe allo stato unicellulare. Questo fa ben sperare per nuove ed ulteriori ricerche.
Il viaggio della nave rompighiaccio italiana “Laura Bassi” era iniziato lo scorso 17 novembre dal porto di Trieste. Dopo aver caricato tutti i materiali necessari a Ravenna, insieme anche a del personale, era partita alla volta della Nuova Zelanda, con un viaggio di circa 40 giorni.
Lo scorso 5 gennaio, dalla Nuova Zelanda, ha iniziato il suo viaggio verso l’Antartide, per l’avvio delle ricerche oceanografiche. Sono 46, fra ricercatori e tecnici che si alternano per portare avanti gli studi previsti da 8 progetti finanziati dal Pnra, insieme anche alle altre attività in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare.
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