Lo scorso 2 giugno, a Chicago, si è tenuto l’importante Congresso della Società americana di oncologia clinica, dove hanno preso parte all’evento numerosi esperti del settore. Nell’occasione sono stati presentati due nuovi studi sul tumore al cervello e diverse ricerche per combatterlo nel migliore dei modi.
Uno dei nuovi studi presentati ha mostrato l’efficacia di una nuova molecola in grado di posticipare la regressione della malattia; l’altra ricerca, invece, riguarderebbe la terapia Ttfields, incentrata sull’utilizzo di campi elettrici che contrastano la separazione delle cellule tumorali.
Sono stati presentati lo scorso 2 giugno a Chicago, durante il Congresso della Società americana di oncologia clinica delle importanti ricerche svolte di recente circa il tumore al cervello.
Nel dettaglio, sono stati presi in esami i più diffusi e i più maligni, come il glioma e il glioblastoma. Dalle ricerche in corso, sono stati evidenziati due nuove terapie che aumenterebbero la sopravvivenza nei pazienti affetti: la prima riguarda un nuovo farmaco e il secondo sarebbe la terapia dei campi elettrici, presentata con il nome di Ttfields.
In merito al nuovo farmaco, presentato durante il Congresso della Società americana di oncologia clinica, ha mostrato l’efficacia di una nuova molecola, vorasidenib, in grado di posticipare la regressione della malattia.
Lo studio ha preso in esame un campione di 331 pazienti con una fascia di età compresa tra i 16 e i 71 anni provenienti da 10 paesi diversi, i quali sono stati sottoposti solamente a una operazione chirurgica.
“Questi risultati rappresentano un significativo passo avanti nel trattamento e hanno il potenziale per rivoluzionare la cura di questa malattia”.
Queste le parole rilasciate da uno dei ricercatori, Ingo Mellinghoff.
Nel congresso al quale hanno preso parte numerosi oncologi, oltre allo studio presentato da Ingo Mellinghoff, è stata evidenziata anche la ricerca della terapia Ttfields, la quale si basa sull’utilizzo di campi elettrici che contrastano la separazione delle cellule tumorali.
Tale studio ha dimostrato di aumentare le probabilità di vita dei pazienti affetti da glioblastoma di nuova diagnosi.
“La sopravvivenza è stata di 22,2 mesi per i pazienti che hanno ricevuto Ttfields rispetto a 17,3 mesi di quelli che non l’hanno ricevuta”.
Queste sono state le parole rilasciate dal dottore Matthew Ballo, dirigente al West Cancer Center & Research Institute di Memphis. Secondo quest’ultimo, tale terapia potrebbe essere di ausilio all’intero piano terapeutico nel gliobastoma e non solo in quanto il campo magnetico può essere in grado di interferire con qualsiasi cellula in rapida divisione.
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