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Una risoluzione dell’Onu chiede l’apertura di un’indagine sui casi di avvelenamento in Iran

Il Parlamento europeo ha deciso di adottare una risoluzione per chiedere al consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite di aprire un’indagine indipendente sull’ondata di avvelenamenti avvenuti nelle scuole in Iran, che hanno colpito principalmente le studentesse e che perdurano da mesi. Nonostante i tentativi di rassicurazione da parte del governo iraniano la situazione è sfuggita al controllo governativo e l’attenzione mediatica è concentrata verso un attacco considerato riprovevole e che per molti cittadini locali ma ha anche esponenti dell’opposizione politica provengono dalla mano delle autorità.

Studentesse iraniane – Nanopress.it

Raisi ha dichiarato di aver arrestato molte persone ritenute parte dell’organizzazione degli attacchi di avvelenamento e questo dopo che la comunità globale ha iniziato a fare domande e a chiedere spiegazioni, mentre fino a quel momento le autorità iraniane etichettavano come fobia globale i malanni sopravvenuti all’interno degli edifici scolastici femminili.

Della questione delicatissima è stato costretto a parlare anche il leader ali Khamenei che ha, però, ho evitato di puntare il dito contro un’azione interna o esterna al paese come ha fatto invece il capo di Stato che ha inizialmente referente della possibilità che potessero essere stati attacchi attuati dai paesi ostili all’Iran, riferendosi anche chiaramente ad Israele.

La vicenda degli avvelenamenti delle studentesse in Iran

i primi casi emersi riguardo la vicenda degli avvelenamenti avvenuta In Iran risalgono a novembre e sono partiti nella città religiosa di Qom, Per poi espandersi anche agli istituti scolastici di Teheran e pian piano a macchia d’olio all’interno del territorio iraniano. Sono stati presi di mira da questi attacchi compiuti con gas mediante lancio di oggetti che rilasciavano per l’appunto sostanze che hanno avvelenato le studentesse è costretto a migliaia di giovanissime a rivolgersi agli ospedali.

Nonostante le autorità iraniane tentino di arginare agli occhi dell’opinione pubblica la situazione è molto chiare preoccupa enormemente le autorità internazionali che temono si possono verificare altri episodi mentre la tensione cresce enormemente e le proteste si riaccendono in maniera importante dopo che il governo iraniano ha annunciato nuove misure restrittive che vanno a colpire le donne soprattutto l’utilizzo dell’hijab.

Risoluzione del Parlamento europeo sugli attacchi chimici alle studentesse

Il Parlamento europeo ha deciso di adottare una risoluzione per chiedere al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite riavviare un’indagine indipendente sull’ondata di avvelenamenti che si sono verificati negli edifici scolastici femminili iraniani. Oltre 250 scuole colpite e 5000 studentesse avvelenate da novembre fino ad oggi.

Nonostante in Iran la situazione delicata e la preoccupazione dei genitori e dei docenti scolastici insieme sia emersa mesi fa, la vicenda è saltata all’occhio dell’opinione pubblica internazionale da poche settimane e ha innescato un procedimento immediato per cercare di capire l’accaduto dopo lo sdegno iniziale.

La mozione e stata approvata giovedì 16 Marzo con 516 voti favorevoli, 14 astenuti e 5 contrari e la suddetta mozione “condanna con veemenza  questo atroce tentativo di mettere a tacere le donne e le ragazze in Iran ed esprime la sua profonda solidarietà con gli studenti iraniani avvelenati negli incidenti e con le loro famiglie”.

In Iran sono stati additati come colpevoli da parte dell’opinione pubblica anche i gruppi religiosi più conservatori e questo perché  che non vedono di buon occhio l’istruzione femminile. Le nazioni europee hanno invitato a concedere loro di poter avviare un’indagine ed avere accesso alla missione  internazionale indipendente e di poter parlare con il relatore speciale delle Nazioni unite sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica islamica.

Nella risoluzione viene anche specificato come il regime sia stato incapace di prendere posizione e agire per mesi riguardo gli avvelenamenti alle studentesse ma anche di avere appositamente plasmato la notizia proprio piacimento.  Hanno anche avanzato dichiarazioni nelle quali specificavano che avrebbero denunciato che rivelavano notizie false sugli avvelenamenti.

Si è parlato anche della questione di designare le Guardie della Rivoluzione islamica iraniana come gruppo terroristico e il Parlamento ha pertanto invitato nuovamente il consiglio europeo a analizzare la situazione e a includere il leader Khamenei, il presidente Raisi e il procuratore Jafar Montazeri nella lista delle violazioni dei diritti umani.

Perciò gli Stati membri dell’Unione Europea hanno chiesto di facilitare il rilascio nei confronti dei cittadini iraniani di visti, sovvenzione in caso di emergenza e nel caso sopraggiunga la necessità di lasciare l’Iran. Nonostante i tentativi di sollevare la questione non tutti vogliono scagliarsi contro le autorità iraniane e anche se la risoluzione incita e spiega che “Questo movimento va oltre la difesa dei diritti delle donne, sostiene uno stato democratico in Iran invece di una teocrazia violenta e reazionaria.”

Il governo in Iran ha deciso di a rilasciare alcune dichiarazioni come quelle di Raisi sopra citate in merito agli avvelenamenti delle studentesse ma non è stato rilasciato nessun rapporto trasparente  E soprattutto definitivo sugli attacchi chimici in maniera da avere un’idea effettiva dell’accaduto e degli autori materiali del complotto ai danni dell’istruzione femminile.  Nonostante sia stato affermato che decine di persone sono state arrestate in merito all’accaduto non sono stati avviati però procedimenti penali e la situazione rimane ancora molto preoccupante.

Studentessa iranana con maschera antigas – Nanopress.it

Nonostante ciò le autorità non sembrano preoccupate se non del fatto di come  appare agli occhi dell’opinione pubblica. Il governo iraniano ha compiuto passi importanti come la riappacificazione con l’Arabia Saudita dopo anni di interruzione della diplomazia grazie alla mediazione della Cina. Il quadro globale che si osserva in questo momento storico vede l’Iran farsi forza avvicinandosi agli alleati storici come Mosca, alla quale ha fornito i droni utilizzati in Ucraina, ma ha anche deciso di limare come sopra citato i rapporti tesi con le autorità saudite e si evince un forte desiderio di unione e collaborazione tra nazioni che si contrappongono come li da di pensiero all’Occidente.

Relazioni che preoccupano le autorità europee e statunitensi che temono un escalation del conflitto che rischia di trasformarsi in una guerra mondiale.

L’iran però sta mettendo pressione anche le autorità talebane e si apprende che sono stati uccisi dalle forze iraniane numerosi giovani clandestini iraniani che hanno tentato di introdursi illegalmente nel territorio iraniano. 

Il malcontento globale verso la Repubblica Islamica Iraniana cresce sempre più, dato che le azioni delle autorità di Teheran appaiono sconsiderate e provocatorie.

 

Letizia De Rosa

Mi chiamo Letizia De Rosa, ho 35 anni e per molto tempo ho lavorato nell'ambito della mediazione finanziaria e immobiliare. Amo la natura e il suo potere rigenerante. Sono curiosa e ho, da sempre, fame di conoscenza e proprio per questo approfondisco minuziosamente ogni argomento negli ambiti più disparati. Imparare e conoscere è un punto focale della mia vita e ho sfruttato, così, un momento di difficoltà personale per dare finalmente un ruolo concerto alla mia più grande passione ovvero la scrittura, creando un connubio perfetto tra la penna e tematiche che mi appassionano come la geopolitica e i rapporti internazionali e diplomatici. Questo mi ha permesso, con grande orgoglio e dopo aver acquisito anni di esperienza, di occuparmi su Nanopress.it proprio di ciò che amo di più ovvero di news e dinamiche estere, comprese le relazioni tra Stati.

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