Affitti sempre più alti e insostenibili. È questo il motivo che ha spinto una studentessa ad accamparsi davanti al Politecnico di Milano in segno di protesta. La ragazza, sostenuta da Terna Sinistrorsa, rimarrà a dormire in tenda fino al 7 di maggio. dalla sua parte anche la rettrice dell’università meneghina e Elly Schlein, con cui la studentessa ha parlato al telefono per qualche minuto.
Una protesta che sta raggiungendo il suo scopo, ovvero ottenere attenzione, quella messa in atto da una studentessa del Politecnico di Milano che ha deciso dal 2 di maggio di dormire in tenda davanti all’ingresso dell’università in segno di protesta contro affitti sempre più alti e insostenibili. La ragazza ci rimarrà fino a domenica 7, supportata da Terna Sinistrorsa al grido di #scoppiamolabolla. A darle manforte e appoggiare la sua iniziativa, anche la rettrice Donatella Sciuto e un gran numero di persone che sono passate a salutarla e supportarla, tra queste anche il consigliere regionale ed ex europarlamentare Pierfrancesco Majorino.
Studentessa del Politecnico di Milano dormirà in tenda davanti all’università fino a domenica per protestare contro gli affitti cittadini
Ilaria Lamera, questo il nome della giovane studentessa protagonista della singolare protesta, fino a questa domenica rimarrà a dormire in Piazza Leonardo da Vinci, di fronte la Politecnico di Milano, università in cui studia. Il motivo: protestare contro il caro affitti imperante nel capoluogo lombardo, in cui ormai sembra diventata una vera impresa trovare una stanza a un prezzo ragionevole, come ha spiegato lei stessa intervistata da Agorà su Rai Tre.
“La situazione qui in città è impraticabile. Sono andata a visitare un numero indeterminato di case e per tutte chiedevano per una singola dai 700 euro in su, senza le spese. Per le doppie il prezzo era più basso ma in condizioni invivibili” ha raccontato Ilaria, che per tale motivo è stata costretta a fare la pendolare, e proprio una sera, ha pensato che avrebbe voluto avere una tenda per non essere costretta a fare su e giù da casa, e le è venuta l’idea di iniziare una protesta di questo tipo.
Ieri pomeriggio, ad andare a farle visita, il consigliere regionale Pierfrancesco Majorino, che le ha passato Elly Schlein al telefono, con la quale si è confrontata sull’argomento, per il quale la studentessa vorrebbe venissero istituiti dei tetti massimi per gli affitti, anche se si rende conto della difficoltà.
Dalla sua parte, a sostenerla, anche la rettrice del Politecnico, Donatella Sciuto: “Ieri ero a Roma e stamattina sono andata a parlarle. Le ho detto che la sosteniamo in questa battaglia che combattiamo anche noi per quanto possibile. Come rettori è una cosa che denunciamo da tempo. L’ho detto anche al sindaco: Milano è una città per persone anziane e ricche e ci vogliono alloggi non solo per gli studenti” ha detto all’agenzia ANSA.
Chi è Ilaria Lamera, la studentessa che sta protestando in tenda davanti al Politecnico di Milano
23 anni, iscritta al quarto anno di Ingegneria ambientale, Ilaria Lamera è originaria di Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo. Per protestare, e rimanere in tenda fino a domenica 7 maggio, ha chiesto e ottenuto il consenso della Digos, supportata da Terna Sinistrorsa, lista studentesca del Politecnico di Milano.
A tenere d’occhio che tutto prosegua senza intoppi e la ragazza possa stare al sicuro, all’esterno della sua tenda, un normale igloo, c’è sempre un giovane a farle da sentinella. “Luca è stato sveglio tutta la notte, ma è stato tutto tranquillo. Non è successo niente, a parte un signore un po’ particolare stamattina intorno alle 5:30. Poi è passata la polizia per vedere se andasse tutto bene” ha raccontato sulla sua prima notte passata all’aperto nel pieno centro di Milano.
Ogni giorno, per raggiungere l’ateneo, deve fare 2 ore all’andata e 2 ore al ritorno, ed è proprio per questo motivo che ha dovuto affittare una camera a 600 Euro, che però dovrà abbandonare a luglio, trovandosi di nuovo con il problema dell’alloggio.
Il suo sogno è iscriversi alla laurea specialistica e quindi trovare un impiego in città, ma se ciò non sarà possibile, dovrà ad agosto tornare nella sua città natale. La speranza di Lamura è che sempre più persone si aggiungano a lei in questa protesta pacifica e quanto mai essenziale.