Grave incidente sul Monviso, dove un escursionista è morto davanti agli occhi della figlia di 17 anni, precipitando per 10 metri.
È stata proprio lei a lanciare l’allarme ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. I soccorritori sono giunti sul posto, particolarmente impervio, con l’elisoccorso, ma il 50enne era già morto al loro arrivo a causa dei violenti traumi accusati nella caduta. Illesa la giovane, ma fortemente traumatizzata da quanto accaduto. Non era la prima volta che seguiva il genitore nelle scalate che tanto amava e al rifugio Quintino Sella, li stava aspettando la madre che appresa la notizia, è stata trasferita in ospedale in stato di forte shock.
Un escursionista di 50 anni è morto oggi sul Monviso, a lanciare l’allarme è stata la figlia che era con lui. La 17enne e suo padre si trovavano nei pressi della ferrata del colle delle Sagnette e non era la prima volta che si avventuravano in esperienza simili.
Grande appassionato di escursionismo e montagna, l’uomo portava spesso la ragazza con sé, invece la moglie li stava aspettando nel rifugio Quintino Sella. Il cittadino tedesco era in vacanza con la sua famiglia e l’incidente è avvenuto questa mattina intorno alle 5.30.
Non è chiaro il motivo, forse un piede messo male, che ha causato una caduta di 10 metri davanti agli occhi terrorizzati della minorenne che lo aveva accompagnato e tempestivamente ha chiamato i soccorritori.
Sul posto, il personale del 118 non ha potuto fare altro che constatare la morte del 50enne, mentre la ragazza era illesa ed è stata trasportata al rifugio dove l’attendeva la madre. Appresa la notizia, quest’ultima si è sentita male ed è stata portata in ospedale a Saluzzo per accertamenti. Fortissimo lo shock per lei, che come il resto della famiglia non era nuova a vacanze montane come questa e tante erano le escursioni che aveva fatto con il marito e la figlia.
Stando a quanto emerso, sembra che nel corso della salita al colle delle Sagnette, che collega la valle Po alla via tradizionale del Monviso, l’escursionista sia scivolato nonostante avesse le calzature idonee per scalare la parete rocciosa. È volato per 10 metri fino a impattare violentemente al suolo, cosa che non gli ha lasciato scampo.
Si tratta dell’ennesimo incidente del genere in Italia, infatti negli ultimi giorni ne è accaduto un altro, in cui ha perso la vita Maurizio di Quinzio, escursionista di Roma che era scomparso da giorni nelle montagne del Friuli Venezia Giulia. Il 68enne era in gita lungo il sentiero del Cammino Celeste, a Udine e dopo l’allarme dato da un amico con cui aveva un appuntamento, sono iniziate le ricerche.
Si sono concluse nel peggiore dei modi, il corpo senza vita dell’uomo è stato trovato domenica mattina e recuperato a 900 metri di quota, per poi essere trasportato in obitorio in attesa dell’autopsia.
Non sono completamente chiare le dinamiche ma sembra che il romano abbia in un primo momento perso l’orientamento e poi, sia precipitato in un canale.
Andando ancora indietro, il 15 luglio un altro escursionista è caduto in una zona delle Alpi Apuane, morto sul colpo a causa di un grave trauma cranico e altre lesioni.
Tutti questi incidenti sembrano essere accomunati dalla distrazione, ricordiamo a tal proposito che quando ci si avventura in montagna la prudenza non è mai troppa, anche si si è esperti del trekking. È importante avere la giusta attrezzatura, evitare distrazioni specialmente nei tratti più impervi e muoversi con cautela. Affrontare questi tratti con superficialità è molto pericoloso e gli incidenti – spesso mortali – sono dietro l’angolo.
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