A un anno dal conflitto in Ucraina, l’Unicef ha stilato un rapporto che riguarda un aspetto tragico, la psicologia dei bambini.
Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia infatti, sono più di un milione i piccoli ucraini che rischiano la depressione a causa della situazione in cui stanno vivendo.
Istituito nel 1946 proprio per aiutare i bambini vittime della Seconda Guerra Mondiale, l’Unicef si sta occupando molto anche dei piccoli ucraini, assistendo loro e le madri dal punto di vista umanitario.
La guerra iniziata l’anno scorso con l’offensiva russa sta lasciando una scia di morti e danni vari ma molti tralasciano spesso il lato umanitario della questione. Centinaia di famiglie sono state costrette ad abbandonare la loro quotidianità, la loro casa e molte di loro sono state disgregate.
Tutto ciò ha effetti psicologici devastanti, specialmente se parliamo di bambini, che vivono tutto in maniera più amplificata e forse hanno perso la speranza di tornare alla vita di prima.
Forze ormai tristemente abituati al rumore delle armi che stanno distruggendo le città, questi bambini soffriranno molto quando tutto ciò terminerà, si spera il più presto possibile. Infatti la loro psiche ha accusato danni importanti per i mesi di orrore in cui stanno vivendo e dove sono esposti a tantissimi pericoli, senza sapere se il giorno dopo saranno vivi o vedranno ancora la loro famiglia.
Il numero dei minori che vive in povertà è raddoppiato ma c’è un dato importante e molto allarmante evidenziato dall’Unicef in merito a questa situazione. Sarebbero infatti circa 1 milione e mezzo i bambini che rischiano depressione, ansia, disturbi post-traumatici e altri problemi correlati alla salute mentale.
Tanti quelli che hanno dovuto interrompere gli studi ma anche la normale routine fatta di uscite con gli amici e rientro a casa dopo i giochi di piazza, casa che molti non hanno più.
Il conflitto ha impattato su tutti gli aspetti della vita dei bambini, molti di loro sono morti, altri sono feriti, altri ancora hanno abbandonato la propria casa per vivere in strada e spostarsi a seconda delle minacce in arrivo.
Per riassumete tutto ciò, possiamo dire che manca un ambiente protetto e sicuro dove i bambini possano crescere e condurre la vita come è giusto che sia. Di certo l’ambiente odierno fatto di bombe e fughe non è una buona cosa per nessuno, tanto meno per loro.
Catherine Russel, Direttore generale dell’Unicef, ha parlato con alcuni giornalisti di questa seconda faccia importante della guerra, affermando che l’anno di orrore vissuto dai bambini ucraini non verrà mai dimenticato dalle loro giovani menti ma sarà rielaborato in maniera diversa in base al soggetto.
“Milioni di minori dormono per strada al freddo, spaventati e si risvegliano sperando di essere tornati alla vita di prima. molti hanno visto morire le persone care e tutti hanno perso la serenità della loro giovane età, legata ad ambienti come scuole e parchi giochi”.
È molto commossa quando parla di tutto ciò, sottolineando che nessun bambino dovrebbe subire queste sofferenze brutali e chiedendo che la guerra finisca per proteggere questi bambini.
Anche l’accesso ai servizi di base è stato devastato, infatti 1.000 strutture sanitarie sono andate distrutte dai bombardamenti, così come ci sono stati molti feriti fra i membri del personale sanitario, così l’accesso alle cure è ristretto.
Molti minori non hanno i vaccini basilari ma il problema più grande è che non c’è un programma apposito per loro, ovvero per ascoltarli e aiutarli a sostenere psicologicamente questa situazione, e in un secondo momento riprendersi la loro infanzia.
L’Unicef chiede un aiuto umanitario concreto, ma anche lo stop delle strutture per i bambini e delle aree popolate come obiettivi delle ostilità.
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