Di “catastrofe idrica in Africa” ha parlato il direttore dei programmi Unicef Sanjay Wijesekera. Dieci Stati del continente sono considerati a più alto rischio.
Quadro ancor più grave se si pensa che la minaccia è anche ambientale e climatica.
L’acqua è vita, eppure in troppe zone del mondo questo bene primario fondamentale è un lusso spesso inaccessibile. La crisi finisce così per colpire più duramente soprattutto i bambini, che sono i primi a subirne gli effetti negativi. Secondo l’ultimo rapporto curato dall’Unicef, oltre mille minori sotto i cinque anni perdono la vita ogni giorno nel globo a causa di malattie legate a carenze nei servizi idrici e igienici. Circa due su cinque vivono in dieci Paesi considerati più a rischio.
Questi si trovano tutti in Africa centrale e occidentale e sono: Benin, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Costa d’Avorio, Guinea, Mali, Niger, Nigeria e Somalia. In questi dieci Stati quasi un terzo dei bambini non ha accesso ai servizi di base per l’acqua a casa e due terzi non hanno gli impianti igienici di base, ossia i comunissimi bagni. La conseguenza più immediata è che, stante la situazione, è davvero difficile poter avere un’igiene adeguata. Tre quarti dei bambini non riescono a lavarsi le mani perché dove vivono non c’è né acqua, né sapone. L’esposizione a malattie correlate, come quelle diarroiche, diventa dunque molto elevata e con sé c’è anche il rischio di morte.
Dal rapporto è emerso come un quarto dei bambini non ha altra scelta se non quella di defecare all’aperto in assenza dei bagni. In sei paesi sui dieci sotto osservazione ci sono state epidemie di colera nell’ultimo anno.
Non solo, perché nei dieci Paesi africani sopra menzionati c’è anche un’altra questione non di poco conto. Questi infatti si trovano anche nel primo 25% dei 163 Paesi a livello globale con il più alto rischio di esposizione a minacce climatiche e ambientali. Dal rapporto Unicef è emerso che 190 milioni di bambini nei dieci paesi africani sono i più esposti al rischio di una convergenza di tre minacce relative all’acqua: inadeguatezza idrica e dei servizi igienici, conseguenti malattie e rischi climatici.
A aggravare ulteriormente il quadro è l’instabilità geografica e politica del Sahel. Alcuni dei paesi più colpiti sono anche alle prese con crisi di governo e conflitti armati. Di “catastrofe idrica in Africa” ha parlato il direttore dei programmi Unicef Sanjay Wijesekera, sottolineando come “in nessun’altra parte del mondo i rischi si aggravano così velocemente per i bambini”.
E il repentino cambiamento climatico peggiora il fattore ambientale già critico. “Tempeste devastanti, inondazioni e storiche siccità stanno già distruggendo strutture e abitazioni, contaminando le risorse idriche, creando crisi dovute alla fame e diffondendo malattie. Ma per quanto le condizioni attuali siano difficili, senza un’azione urgente il futuro potrebbe essere molto più cupo“, il monito del direttore.
Le alte temperature accelerano la riproduzione dei patogeni. I livelli delle acque di falda si stanno abbassando e questo costringe alcune popolazioni a scavare pozzi profondissimi. Per lunghi periodi non piove, quando succede invece diventa una pioggia torrenziale spesso inondante mettendo a rischio la sicurezza idrica delle poche riserve accumulate.
Da domani al 24 marzo si terrà a New York la Conferenza ONU sull’acqua. In quest’occasione l’Unicef chiederà investimenti più consistenti per aiutare le comunità più vulnerabili.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…