Bufera sul comune di Finale Emilia (Modena) per le indicazioni pubblicate dall’Ufficio di Stato civile in merito alle unioni tra persone dello stesso sesso. “Non è prevista una forma di celebrazione ma solo una dichiarazione; la dichiarazione non si riceve in una sala aperta al pubblico e l’ufficiale di stato civile non indossa la fascia tricolore; non è previsto lo scambio delle fedi”, si legge nella nota. Ed è polemica sul sindaco leghista Sandro Palazzi.
I richiami arrivano non solo dalla comunità lgbt, ma anche dalla Regione. L’assessora alle Pari opportunità, Emma Petitti definisce “inaccettabile e umiliante” la nota pubblicata dall’Ufficio di Stato civile. Il sindaco Palazzi però si difende e parla di un “vuoto” nella legge Cirinnà sulle unioni civili. “Il documento è stato redatto sulla base delle indicazioni dei consulenti legali a cui ci siamo rivolti perché la legge non stabilisce le modalità con cui le unioni civili debbano essere ratificate. C’è un vuoto normativo”, spiega il sindaco. ” La nota non voleva essere discriminante”, si difende Palazzi. Nonostante la denuncia circa il vuoto normativo il sindaco annuncia che farà un passo indietro: “Da domani se qualcuno vuole unirsi civilmente, se lo vorrà avrà fascia tricolore e scambio delle fedi”, annuncia.