Sandro Bondi è la voce fuori dal coro tra i cattolici del centrodestra sulle unioni civili: è favorevole al ddl Cirinnà. Per chi ha seguito la sua carriera politica in realtà non è una sorpresa, visto che già anni fa aveva manifestato la stessa opinione. Bondi è nato comunista, prima di convertirsi al berlusconismo.
Tra i più strenui sostenitori di Silvio Berlusconi, al limite dell’adulazione, lo scorso marzo ha lasciato una Forza Italia allo sbando per passare al Gruppo Misto appoggiando il governo Renzi. A dicembre è passato nell’ALA (Alleanza Liberalpopolare-Autonomie), gruppo formato da Denis Verdini, anche lui tra gli ex sostenitori di Berlusconi.
Il senatore Bondi ha preso la parola in aula durante la discussione sul ddl Cirinnà sulle unioni civili: “Da cristiano ho la speranza che il Parlamento licenzi questo disegno di legge che renderà l’Italia un Paese più civile. Al tempo stesso mi auguro che possa essere approvato qualche buon emendamento, come ad esempio quelli dei senatori Lumia, Marcucci o Pagliari, così da migliorare il testo e stemperare contrapposizioni che non rispecchiano la coscienza della maggioranza dei cittadini e degli stessi cattolici”.
E ancora: “Il disegno divino, se c’è, non va iscritto nelle leggi ma nella nostra coscienza e nei nostri comportamenti personali. Per questo lo stato laico, esalta l’opportunità di glorificare la fede nella nostra vita privata”. Quindi rincara: “La famiglia è cambiata e la vita reale è molto più ricca e positiva delle ideologie. Forse se anche i sacerdoti potessero sposarsi, comprenderebbero meglio che cosa è una famiglia, nel bene e nel male. L’importante di una famiglia è la civiltà dei rapporti che legano due persone e il loro rapporto con i figli”.
Parole dette da un cattolico che faranno discutere, alla vigilia del Family Day. C’è da dire che tra i cattolici ci sono divisioni sul tema.
Bondi si era già schierato a favore delle unioni civili nel 2013, ai tempi di Forza Italia. Questo un passaggio in un’intervista rilasciata a La Stampa: “L’Italia ha bisogno di un soffio di libertà e di modernizzazione. Per questo dobbiamo liberarci anche noi cattolici di un certo bigottismo che, specialmente sulla bioetica e i diritti civili, rischia di immiserire il valore della fede e di avvolgere in un’atmosfera di arretratezza la società italiana. Il centrodestra in questi anni è apparso su posizioni di puro conservatorismo e di vetero clericalismo su alcune questioni, mentre su altre, come l’immigrazione e i diritti dei cittadini stranieri, ha marcato le distanze dall’insegnamento della Chiesa. È oltretutto un comportamento contraddittorio, che non rispecchia la maggioranza dei cattolici italiani”.
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