Unioni civili, Scilipoti legge la Bibbia e scivola sull’inglese: l’ennesima gaffe del senatore

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Domenico Scilipoti torna protagonista sulla scena politica (e non solo) con il suo intervento al Senato nel corso della discussione sul ddl Cirinnà. ll senatore apre il discorso sottolineando la sua contrarietà alle unioni civili gay e soprattutto alla stepchild adoption, la possibilità di adottare il figliastro da parte del partner. Il primo scivolone è sull’inglese, non proprio perfetto: nel pronunciare “stepchild adoption”, inciampa più di una volta, scatenando l’ilarità dell’intera Aula del Senato. Non è stato il solo senatore della Repubblica a cadere sull’inglese (ma anche sull’italiano): nel corso della discussione si è sentito di tutto, dall’inglesismo “stepchild adaption” all’italianismo “problemosità”. Nessuno però si era lanciato in una vera e propria omelia, citando passi della Bibbia, come ha fatto Scilipoti.

Il senatore ha infatti scelto il Levitico, terzo libro dell’Antico Testamento e sacro per gli ebrei e i cristiani. Lo ha fatto, spiega all’inizio del suo intervento, per sottolineare le sue convinzioni da “uomo di scienza e di fede“. “Non voglio filosofeggiare, ma ricordare la parola di Dio sull’incompatibilità della famiglia generata da un uomo e una donna contro l’omosessualità“, dice.

Così, parte la citazione dal Testo Sacro, usato per spiegare la sua contrarietà alle unioni civili gay e all’adozione dei figliastri (perché di utero in affitto non se ne parla nel ddl Cirinnà, nonostante quello che molta parte politica continua a dire).

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In un’Aula del Parlamento italiano, cuore dello Stato laico, nel 2016, un senatore tiene una “lezione” di moralità usando un testo che parla di sacrifici, magia e malocchio. Neanche il Vaticano si era spinto così oltre, se non negli anni dello Stato della Chiesa nei tempi che furono.

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