All’Università, la corsi perde il suo fascino. Dopo l’aumento vertiginoso degli anni scorsi, per quanto riguarda i corsi di laurea legati alle professioni sanitarie, quest’anno calano le iscrizioni ai test di accesso per queste facoltà.
Sarà, forse, legato allo scoppio della pandemia l’incremento, smisurato degli anni passati, nei confronti di quelle Università legate al mondo della sanità. Aspiranti infermieri, fisioterapisti, tecnici sanitari, erano aumentati in modo spropositato gli anni scorsi.
Più posti disponibili che candidati in alcune facoltà
Quest’anno con immensa sorpresa, soprattutto di chi ha deciso di intraprendere questo percorso formativo, le iscrizioni sono diminuite in modo considerevole, questo naturalmente consentirà maggiori possibilità di essere ammessi.
Contro ogni pronostico, gli aspiranti operatori sanitari, potranno arrivare ai test d’esame più rilassati, con meno concorrenza ci saranno molte più possibilità di essere ammessi. In alcuni casi, per degli ambiti particolari, ci sono più posti disponibili che candidati rendendo, quindi, una pura formalità il test di ingresso.
Evidentemente si tratta di professioni sottovalutate o magari ci sono altre ragioni alla base di alcune scelte. Alla viglia di questi test, infatti, un approfondimento di Angelantonio Mastrillo pubblicato su Skuola.net analizza la situazione attuale.
Dall’elaborato del Segretario della Conferenza nazionale dei corsi di laurea nelle Professioni Sanitarie, sui 39 atenei statali d’Italia nei quali sono avviati tali percorsi, ciò che emerge è proprio la contrazione degli iscritti.
Come avvenuto per i test di Medicina e di Veterinaria, dunque, saranno maggiori le possibilità dei candidati di superare i test ed entrare nel percorso di studi per raggiungere la propria professione dei sogni.
Naturalmente si parla di una concentrazione media di dati e di un discorso generico che, però, ovviamente, varia a seconda della professione sanitaria specifica. Ci sono alcune per le quali tradizionalmente l’affluenza è da sempre proibitiva.
E’ il caso di Fisioterapia la quale, anche quest’anno, si presenta come quella con maggiori difficoltà di ingresso dovute principalmente alla disparità tra posti disponibili e domande presentate.
Alla facoltà di Fisioterapia, infatti, entreranno 1 persona ogni 7,7 domande presentate. Otto candidati per un solo posto è questo il dato che emerge analizzando nello specifico questo corso di laurea.
Università: mancano figure specializzate
Ci sono, poi, come accennato in precedenza, quelle professioni sottovalutate per cui il numero di posti disponibili supera il numero di domande presentate. Questo accade per corsi quali: Educatori professionali e Tecnici Audioprotesisti.
Per i primi i posti disponibili sono 809 per 697 domande, questo ripetiamo è un dato medio di quella che è la fotografia nazionale.
Anche per quanto riguarda gli infermieri le domande sono in calo. Anche qui le domande pareggiano quasi quelli che sono i posti disponibili. Tra tutti i partecipanti ai test di ingresso, in questa circostanza, ad entrare saranno 1 candidato ogni 1,4.
Eppure secondo gli esperti questo accade proprio nel momento in cui la presenza di figure specializzate in corsia è molto richiesta.