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A Napoli, nel quartiere Secondigliano, un uomo incensurato, Giulio Murolo, infermiere all’ospedale Cardarelli del capoluogo campano, ha aperto il fuoco in strada. Ha fatto 4 vittime e ha ferito sei persone. Il passante ucciso non era un fioraio, notizia che si era diffusa ieri, ma un cuoco del Convitto nazionale di Napoli. E’ stato colpito a morte mentre viaggiava sul suo scooter, preso per andare a lavoro perché c’era lo sciopero del trasporto pubblico.Tra coloro che sono stati colpiti anche un carabiniere e un vigile urbano. Quest’ultimo è stato colpito alla testa e al torace. L’uomo si è affacciato al balcone della sua casa di via Napoli. Teneva con sé un fucile a pompa. Prima avrebbe sparato in casa alla moglie e poi ha cominciato a colpire chi era per strada.
La polizia ha trovato sul pianerottolo di casa anche i cadaveri del fratello dell’uomo e della cognata. Il raptus sarebbe scoppiato per futili motivi: l’uomo avrebbe reagito male per un filo destinato al bucato. In un primo momento la polizia ha tentato di fare irruzione nell’appartamento, ma l’uomo avrebbe aperto delle bombole del gas minacciando di far saltare in aria la casa. Alla fine si è arreso e si è consegnato alle forze dell’ordine.
Durante la perquisizione della casa dell’autore della strage di Miano è stato rinvenuto non solo il fucile mitragliatore ak 47 – che era nascosto sotto al letto – ma anche due machete e diverse munizioni. In più è stata ritrovata anche un’arma non denunciata e detenuta abusivamente, un kalashnikov.
Il giorno dopo il massacro, è stato proclamato il lutto cittadino. Ogni attività elettorale in vista delle Regionali ormai imminenti si è fermata.