Urla e minacce verbali per i bambini potrebbero essere dannose tanto quanto gli abusi fisici, per l’impatto sullo sviluppo.
I genitori che urlano ai propri figli costantemente, che li minacciano verbalmente, rischiano di recare danni ai bambini gravi quanto quelli degli abusi fisici e sessuali. Nei casi più estremi, l’esposizione a violenza verbale potrebbe portare dicono gli esperti, anche sviluppare disturbi psicotici, dipendenze da nicotina, alcol e droghe.
Maltrattamenti verbali tanto dannosi quanto quelli fisici. Lo stabilisce uno studio dei ricercatori americani pubblicato su Child Abuse & Neglect. Gli studiosi hanno evidenziato il fenomeno degli abusi verbali inflitti dai genitori ai loro bambini, che si rivolgono a loro chiamandoli “stupidi“. Questa esposizione violenta potrebbe portare ad autolesionismo, ma anche uso di droghe, o aumentare la percentuale di finire in prigione dunque di commettere crimini.
Gli esperti affermano che rivolgersi duramente ai propri figli dovrebbe essere una pratica riconosciuta come abuso vero e proprio, visto i gravi danni che può provocare. Le urla ad esempio, denigrare il bambino, minacciarlo, sono tutti gesti che potrebbero alterare lo sviluppo del ragazzo in maniera dannosa così come fanno altri tipi di maltrattamento quelli sì, riconosciuti e stabili dalla medicina legale come abuso fisico e sessuale.
E’ stata la professoressa Shanta R. Dube a dichiarare che gli adulti inconsapevolmente possono con il loro tono di grido, o con le loro critiche (esempio: stupido, pigro) provocare impatti molto negativi sui bambini. In un recente sondaggio condotto nel Regno Unito sono stati studiati i comprimenti di mille ragazzi tra gli 11 e i 17 anni. Il 41% dei giovani coinvolti nel sondaggio ha affermato che tra tutori, insegnanti, amici dei genitori e principalmente genitori, per incolpare, criticare, insultare usavano un linguaggio sconvolgente. La metà invece ha detto di avere sperimentato questo tipo di comportamento settimanalmente, solo 1 su 10 quotidianamente.
Secondo il capo della divisione di psicologia e scienze del linguaggio presso l’University College di Londra, il professor Peter Fonagy amministratore delegato del centro Anna Freud, ci sarebbero letteralmente “centinaia di studi” che proverebbero come l’esposizione all’abuso verbale per i bambini può venire tradotta in disagio psicologico; ma anche difficoltà emotive e relazionali, insieme a disturbi mentali e fisici. I bambini esposti potrebbero inoltre sviluppare con maggiore probabilità situazioni di abuso, ad esempio un partner che abusa di loro o trovarsi ad abusare loro stessi con altri.
Nel tempo gli affetti possono essere molto dannosi, visto che sempre secondo Fonagy i genitori che usano parole dure e umilianti per vergognare, intimidire i figli e controllarli – nonostante possano sembrare queste dinamiche meno dannose degli abusi fisici – espone i figli a rischi, tra i quali anche bassa autostima, possibilità di sviluppare dipendenza dalla nicotina, alcol, droga, e aumentare l’ansia e la depressione. Nei casi più estremi, dicono gli esperti, anche sviluppare disturbi psicotici.
La domanda dunque che si pongono i ricercatori dell’Università di Londra, alla base apparentemente di prove così importanti, è come anche in sede legale gli abusi verbali non vengano ancora trattati con la stessa gravità di quelli fisici.
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