Lo esplicita la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, la quale però non nasconde le criticità ancora presenti nei tre stati ed il percorso ancora lungo da affrontare per la piena adesione.
Durante la conferenza stampa della Commissione UE interviene la presidente eletta nel dicembre 2019 auspicando un rapido allargamento dell’alleanza continentale anche a Ucraina, Moldavia e Georgia.
Dopo il viaggio a Kiev dei tre leader dei paesi più rappresentativi dell’Unione Europea, il cancelliere Scholz, il presidente Macron e il primo ministro Draghi, è oggi, 17 giugno, la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen a ribadire la vicinanza dell’Europa all’Ucraina e alle sue aspirazioni comunitarie.
Una convergenza di messaggi che fanno massa critica sul Consiglio Europeo, l’organo preposto alle procedure di adesione di nuovi paesi.
In tal senso Von Der Leyen elogia il cammino di riforme avviato da Kiev in particolare negli ultimi 8 anni, etichettando come solida la sua democrazia ed eccellente la sua amministrazione pubblica.
Ciò tuttavia non deve porre in secondo piano le criticità che ancora persistono nella nazione e che richiedono correttivi da parte di Zelensky e suoi successori. In special modo passi importanti devono essere compiuti per quel che concerne l’economia di mercato della nazione, ancora troppo legata a lobby di potere oligarchiche sul modello di stampo russo.
L’ottenimento dello status di candidato all’ingresso in UE è solo il primo passo di un cammino lungo, ma si sarebbe pur sempre definito dove dover andare a direzionare i piedi, il che non è poco visto che Kiev fece richiesta di adesione all’UE già nel 2014 (anche se la traiettoria verso Bruxelles era stata già prospettata a fasi alterne fin dal 2008).
Altri due ex paesi URSS stanno con sempre maggior insistenza facendo richiesta di entrare a far parte dell’Unione: Moldavia e Georgia. Lo stato balcanico e quello caucasico temono il revanscismo di Mosca e premono affinché almeno l’ombrello diplomatico ed economico europeo cali a loro protezione.
Per la presidente della Commissione UE la Moldavia merita la rassicurazione della candidatura a stato membro; nonostante ciò molte riforme sono richieste a Chişinău concernenti innanzitutto lo stato di diritto, l’influenza politico-economica degli oligarchi, la giustizia e la corruzione.
Discorso quasi analogo quello rivolto a Tbilisi, in cui risuonano ancora i boati dei bombardamenti russi durante l’invasione che Mosca compì nel 1991/92 e poi nel 2008 sul suolo georgiano a supporto delle secessioni delle regioni della Abkhazia e della Ossezia del Sud.
Per Von Der Leyen il riconoscimento dello status di candidati ai tre paesi sarebbe un segnale importante verso Putin e la dimostrazione di una crescita diplomatica ed in politica estera per l’Unione. Inoltre la stessa presidente specifica che il cammino è legato a precipui standard da raggiungere e che è pertanto responsabilità dei singoli stati richiedenti manifestare la loro effettiva volontà di aggregazione attuando quanto c’è da fare nel modo più rapido e convincente possibile.
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