Esplode la polemica su uno dei più stretti collaboratori di Donald Trump nonché politico repubblicano, Alfred P. Baldasaro. Durante un’intervista allo show radiofonico di Jedd Kuhner, Baldasaro ha pronunciato una frase choc: “Hillary Clinton dovrebbe essere portata davanti a un plotone di esecuzione e fucilata per alto tradimento”.
Membro parlamentare del News Hamphire, Baldasare ha aggiunto: “Sono un veterano che ha partecipato alle operazioni Desert Shield e Desert Storm e sono anche un padre che ha mandato un figlio in guerra in Iraq , come tecnico di elicotteri nel corpo dei Marine”.
Il repubblicano è un fiume in piena, “Hillary Clinton è una disgrazia per le bugie che ha detto alle madri i cui figli sono stati uccisi a Bengasi. Tutto mi disgusta di lei, dovrebbe essere messa lungo una linea di tiro e giustiziata per tradimento”. Imbarazzo nel team del candidato repubblicano alla Casa Bianca.
La reazione di Hillary Clinton
La Clinton ha reagito alle offese rivoltegli da Baldasaro: “La costante escalation di retorica offensiva da parte di Trump rischia di alimentare tra i repubblicani quel tipo d’odio che da tempo era stato relegato ai margini della politica americana”, sono le parole rilasciate dall’entourage dell’ex first lady. “Questa settimana alla convention repubblicana si assiste a un chiaro rafforzamento di questo pericoloso fenomeno” aggiunge il team democratico.
Ted Cruz nega l’endorsement a Trump
Dai toni violenti spesso usati da Donald Trump e dai suoi fedelissimi, molti dei repubblicani prendono le distanze. Alla convention di Cleaveland non è certo una sorpresa il distacco totale del rivale Ted Cruz. Il senatore del Texas non ha dimenticato i mesi trascorsi a lottare durante le primarie per la nomination repubblicana, così sul palco di Cleaveland si è congratulato con Trump ma ha ammesso che non gli darà sostegno, ennesima dimostrazione che il partito non è davvero unito.
Ha parlato in territorio ‘nemico’ Cruz e il suo discorso si è lasciato alle spalle una scia di fischi. “Io, come tutti voi, voglio vedere i valori del nostro partito prevalere a novembre” ha detto Cruz tra le proteste e le urla di chi gli diceva: ‘Mantieni le tue promesse’. Johnny Lopez, delegato di Irving, Texas, ha sostenuto nei mesi scorsi Cruz, ma non sembra appoggiarlo: “Ho fatto la campagna per Cruz, sono d’accordo con lui su tutto. Ma ora la campagna è finita e dobbiamo tutti metterci a lavorare per Trump. Il nemico è uno e ha un nome: Hillary Clinton”.
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