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USA 2016, seconda sfida tv tra Clinton e Trump: altro punto per la democratica

Secondo dibattito tv in vista delle elezioni presidenziali USA 2016 per i due sfidanti alla Casa Bianca e secondo punto per Hillary Clinton, ma chi si aspettava la resa di Donald Trump dovrà ricredersi. Il nuovo confronto tv che si è tenuto a St Louis nella notte americana, le tre del mattino in Italia, con la formula del town hall meeting (dibattito a risposta con domande di due moderatori e del pubblico, scelto tra un campione di indecisi), ha visto la vittoria della candidata democratica (secondo la Cnn 57% contro il 34%) ma non è stato il definitivo ko per il repubblicano che anzi è riuscito a limitare i danni, ha ricompattato le fila del partito e ha cercato di riconquistare gli elettori. Quello andato in onda è stato “il più brutto dibattito della storia“, come lo ha definito Politico, un “inusuale, duro, amaro confronto“, secondo il Washington Post, un “combattimento sporco” per la Cnn: i due sfidanti si sono attaccati a vicenda senza esclusioni di colpi, tra scandali e accuse reciproche, con Trump che ha tirato in ballo le accuse di molestie di Bill Clinton per difendersi dalle frasi choc del video diffuso dal Washington Post.

Che il clima sia diverso dalla prima sfida è chiaro fin dalle prime battute: Clinton e Trump arrivano al centro della sala, si guardano negli occhi ma non si stringono la mano. Sanno entrambi che sul piatto ci sono molti temi scottanti e il dibattito prende subito una brutta piega.

TRUMP CONTRO LE DONNE: Il video con le frasi sessiste di Trump ha fatto il giro del mondo: sono affermazioni troppo gravi perché si possa sorvolare, ma lui minimizza e si erge a paladino delle donne. “Erano chiacchiere da spogliatoio. Non ne sono orgoglioso. Chiedo scusa alla mia famiglia e agli americani“, dice e confessa che “quel video mi mette in imbarazzo. Lo detesto, ma sono chiacchiere“. A precisa domanda insiste di non aver mai fatto ciò di cui parla nel video. “Nessuno rispetta le donne più di me“, risponde e attacca la sua avversaria per tramite del marito. Ricorda le accuse di violenza sessuale su Bill Clinton e la presa di posizione della moglie che ha attaccato le presunte vittime.

Lui dice che quel video non mostra chi è davvero, ma credo sia chiaro a tutti che quel video mostra esattamente chi è“, contrattacca la Clinton che ricorda i tanti episodi di sessismo del suo avversario anche solo negli ultimi mesi. “Lo abbiamo visto lungo l’intera campagna elettorale. Insultare le donne, darle dei voti per il loro aspetto fisico, attaccarle in tv e su Twitter. Dopo il primo dibattito ha passato una settimana a insultare un’ex miss Universo in termini brutali e personali. Questo è Donald Trump. Perché non si tratta solo delle donne: ha insultato tutti in questa campagna, neri, islamici, ispanici. Non è degno di fare il presidente“.

TUTTI GLI INSULTI DI TRUMP NEI SETTE MESI DI CAMPAGNA ELETTORALE

LE ACCUSE CONTRO BILL CLINTON: A far scendere ancora di più il livello del dibattito sono arrivate le accuse di molestie rivolte a Bill Clinton, presente in sala (come tutta la famiglia Trump). In occasione del primo dibattito, il tycoon aveva assicurato che non avrebbe usate le armi dello scandalo, ma, colpito lui stesso da accuse pesanti, ha pensato di tirarle fuori. “Le mie erano parole, le sue sono azioni. Nessuno nella storia della politica americana è stato più molesto con le donne di Bill Clinton, potete dire quello che volete“, ha ripetuto.

La Clinton non ha ceduto alla provocazione. “Le cose che dice non sono vere, ma ognuno gestisce la sua campagna elettorale come vuole. Invece di rispondere alle persone, lui preferisce parlare di queste cose“, risponde la democratica che chiarisce la sua strategia di attacco: non cadere nel tranello. “Quando sento argomenti del genere mi ricordo di cosa dice la mia amica Michelle Obama: quando loro vanno in basso, noi andiamo in alto“, chiarisce e ricorda che il suo avversario invece non ha mai chiesto scusa per le “parole offensive contro una giornalista in diretta tv nazionale” e per la “bugia razzista” sul certificato di nascita di Barack Obama.

LO SCANDALO DELLE MAIL: Trump ha nel suo arco una freccia avvelenata e la usa alla prima occasione. Lo scandalo delle mail di Hillary Clinton (usò una casella privata quando era Segretario di Stato, ma l’Fbi ha già chiarito che non ci fu alcun reato federale) si è arricchito di un nuovo episodio con la pubblicazione da parte di Wikileaks di alcune mail di John Podesta, il più importante dirigente e stratega del comitato elettorale della Clinton e suo amico personale. In particolare ricorda l’episodio svelato in quelle mail in cui la Clinton commenta il film “Lincoln” dicendo che “un politico su ogni tema deve avere una posizione pubblica e una privata“. La frase per Trump ha un solo significato. “Lei è una bugiarda, dice una cosa a voi e ne pensa un’altra. Ora sta cercando di dare la colpa delle sue bugie ad Abraham Lincoln. Tu non sei Abraham Lincoln“.

La Clinton ha controbattuto ricordando che quelle mail non nascondono nulla, ha ammesso di aver fatto un errore ma ha ricordato di non aver mai commesso un reato. “Per fortuna il sistema giudiziario negli Stati Uniti non è nelle mani di uomini come Trump“, ha detto dando l’assist a Trump. “Perché altrimenti tu saresti in galera. Ma se divento presidente, la prima cosa che faccio è nominare un procuratore per investigarti“, è il suo affondo.

TRUMP E LE TASSE NON PAGATE: Il dibattito si fa più serrato. Trump appare più nervoso della Clinton che invece rimane più pacata e appare più sicura: quando i colpi del tycoon sembra andare a segno, l’ex First Lady tira fuori il suo asso nella manica, le tasse. Trump infatti promette di abbassare le imposte e la accusa di volerle “alzare moltissimo“, creando un danno per il paese.

Tutto quello che avete appena sentito è falso. Mi dispiace di doverlo dire ogni volta, ma lui vive in una realtà parallela. Ed è interessante sentire uno che non paga le tasse da vent’anni che ci spiega cosa ha intenzione di fare. Ve lo dico io cosa vuole fare. Vuole dare ai ricchi e alle grandi aziende il più grande taglio delle tasse della storia. Donald ha a cuore Donald e le persone come Donald, e farà loro un gran regalo“, ha risposto la Clinton, prendendo due piccioni con una fava. Da un lato ha ricordato agli elettori della middle class che Trump non è come loro e perciò non vuole fare i loro interessi; dall’altro che il suo avversario non paga le tasse da anni, tema che (a differenza dell’Italia) è molto sentito negli USA.

Sì, ho usato le detrazioni per abbassarle, come fanno tutti i ricchi finanziatori che pagano la tua campagna. È per questo che non hai mai fatto nulla per riformare il fisco, per fare un favore ai tuoi amici“, ha risposto un Trump piccato che è andato oltre, definendola “il diavolo con “il cuore pieno d’odio“.

L’ISIS E LA RUSSIA: Anche quando si torna a parlare di temi seri come la guerra in Siria e le tensioni con la Russia, le posizioni tra i due sono più distanti che mai. La Clinton ha attaccato il suo avversario per il suo attaccamento a Vladimir Putin che invece lei vuole contrastare anche nella gestione della guerra contro l’Isis. La sua idea è di armare i curdi e di istituire una no-fly zone (cosa che invece Obama non vuole fare). “Affronterò Putin e la Russia”, dice decisa.

Opposta è la posizione di Trump che si distanzia anche dal suo vice Mike Pence, che nel dibattito tra i numeri due ha detto di voler far sentire il peso della forza USA anche attaccando direttamente la Russia sul terreno siriano. “Assad, la Russia e l’Iran sono gli unici che combattono l’Isis. Sarebbe utile andare d’accordo con loro e farlo insieme“, dice un po’ a sorpresa. “La Siria sta combattendo l’ISIS. Non mi piace Assad ma Assad sta uccidendo l’ISIS. La Russia sta uccidendo l’ISIS. L’Iran sta uccidendo l’ISIS. E questo per via della nostra debole politica estera“.

LA CONCLUSIONE: L’ultimo atto è quello che stempera i toni. I due si sono attaccati sul clima, sulla sanità e sulle tasse, ma alla fine vengono chiamati a dire cosa apprezzano l’uno dell’altra.

Di Donald apprezzo e rispetto i suoi figli. Sono una cosa importante, perché sono una madre e una nonna“, è stata la risposta della Clinton.

Di lei apprezzo che è una combattente e una che non molla mai“, dice Trump, sottolineando un tema chiave della sua campagna elettorale.

I due contendenti si stringono la mano e sorridono al pubblico: il prossimo appuntamento sarà il 19 ottobre a Las Vegas, in Nevada, per il terzo e ultimo dibattito tv che sarà sempre più decisivo.

Lorena Cacace

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