Un nuovo attacco hacker colpisce il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La settimana scorsa un hacker olandese era, infatti, riuscito a violare l’account Twitter del Presidente, indovinando la password, dopo soli 4 tentativi. Ma questa volta l’attacco hacker è costato alle casse dei repubblicani del Wisconsin ben 2,3 milioni di dollari, che gli hacker sono riusciti a sottrare dal conto utilizzato per finanziare la campagna presidenziale di Trump. Ad annunciare l’attacco è stato Andrew Hitt, capo del partito repubblicano nel Wisconsin: “Non c’è dubbio che il furto metta i repubblicani in svantaggio finanziario“.
Ma come hanno fatto gli hacker a sottrarre 2,3 milioni di euro? Secondo le prime indagini dell’FBI, i criminali sarebbero riusciti a modificare le ricevute dei pagamenti a quattro fornitori di servizi per la campagna del presidente Trump, in modo tale da intascarsi direttamente i soldi.
Un colpo di scena, in vista delle ormai prossime elezioni presidenziali, in uno Stato ancora “in bilico” tra democratici e repubblicani. Nel 2016 il tycoon vinse il Wisconsin per poco più di 23mila voti e proprio qui arriveranno venerdì i due sfidanti alla Casa bianca.
Nella corsa alla Casa Bianca, Joe Biden (54%) è davanti a Donald Trump (42%), almeno secondo l’ultimo sondaggio della Cnn a livello nazionale. Si parla, persino, del vantaggio “più alto di qualsiasi candidato in oltre due decenni nei giorni finali della campagna elettorale“. Ma è ancora presto per parlare di una vittoria di Biden. A ricordarcelo è quanto accadde nel 2016, quando Trump ribaltò i pronostici, conquistando a sorpresa la Casa Bianca, contro Hilary Clinton.
Prima di fare pronostici avventati, bisogna sapere che il sistema elettorale americano si basa sul risultato nei singoli Stati e sul meccanismo dei grandi elettori. Quindi, a determinare le sorti del Paese, sono tendenzialmente gli Stati senza una preferenza netta tra Democratici e Repubblicani: i cosiddetti Stati “in bilico”.
Inoltre, nel sistema elettorale statunitense, basato sui collegi elettorali, non è importante “di quanto” si vince, ma “dove” si vince. Negli Stati Uniti lo scrutinio elettorale si svolge con il sistema “winner takes all”: chi ottiene la vittoria in uno Stato conquista un certo numero di “grandi elettori” a esso attribuiti e la cifra varia in base alla popolazione dello Stato.
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