Il grande caldo di questa estate 2015 sta facendo parecchi danni non solo in Italia, ma anche altrove: negli Usa infatti si registra un parziale crollo del tetto delle caverne di ghiaccio delle Big Four, popolare attrazione turistica situata nel parco nazionale di Mount Baker, nello Stato di Washington, 70 miglia a nord est di Seattle. L’incidente è avvenuto lunedì, seppellendo al suo interno 5 persone, e il bilancio parziale è di un morto e 4 feriti, di cui almeno tre in condizioni preoccupanti.
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Video di Sara Soleimani
La prima chiamata al 911 è arrivata all’incirca alle 17:38 ora americana, secondo una dichiarazione dal dipartimento dello sceriffo, ma si stima che il crollo possa essere avvenuto almeno 45 minuti prima di allora. Da qualche giorno, come testimonia un video diffuso sul web e rilanciato in queste ore dai principali organi di informazione, c’erano state delle avvisaglie in quella che è considerata una delle principali attrazioni turistiche degli Stati Uniti: queste immagini girate da un altro gruppo di visitatori il giorno precedente all’incidente, mostrano infatti altri turisti investiti dal crollo di una parete di ghiaccio, ma fortunatamente ne sono usciti indenni. Le cause principali di questi crolli sono ascrivibili alle temperature molto elevate registrate negli Stati Uniti, e che stanno provocando lo scioglimento di questi ghiacci perenni.
Oramai sono sempre più frequenti i crolli, e i cambiamenti climatici sono i principali indiziati dello stato di precarietà di tale meraviglia naturale, da considerarsi a rischio proprio per l’aumento globale delle temperature del pianeta. Le Big Four, le caverne caratteristiche di Mount Baker, sono ghiacciai che si sono formati nel tempo grazie a neve disciolta e vento: qui il pericolo valanghe è da tempo segnalato con un cartello, che invita i visitatori durante le giornate calde a non avventurarsi in cima alle grotte, poiché già in passato ci sono state vittime. Una meraviglia della Natura che rischia di essere compromessa per sempre a causa dei mutamenti climatici: quanto ancora potranno resistere le Big Four davanti all’aumento incontrastato delle temperature globali?