Gli Stati Uniti continuano a essere preoccupati per Alexei Navalny, oppositore del governo di Putin che da alcuni mesi è rinchiuso dietro le sbarre.
E questo è ciò che scrive il portavoce del dipartimento di stato americano, Ned Price, che ha voluto rendere pubblico il tutto all’interno di una nota.
La nota di Price
Continuano a destare preoccupazione le condizioni di salute di Alexei Navalny, uno dei più grandi oppositori del governo di Vladimi Putin. L’uomo è in carcere dal mese di febbraio ed ha davanti a sé una condanna totale di 2 anni e mezzo.
Un argomento su cui ha voluto esprimere un parere anche il governo degli Stati Uniti, che si dice del tutto contrario al tipo di trattamento riservato all’avvocato Alexei Navalny.
Tali indifferenze, senza pensare al fatto che più di una volta l’oppositore di Putin è stato messo in isolamento, altro non sono che la prova che ci troviamo di fronte ad alcuni “maltrattamenti di matrice politica“. E’ questo ciò che viene condiviso all’interno della nota di Price.
All’interno del comunicato in questione è possibile anche leggere della solidarietà che gli Stati Uniti stanno rivolgendo alla famiglia di Aleksey Navalny al punto da arrivare addirittura a chiederne il rilascio immediato.
Chi è Alexei Navalny
Un nome alquanto famoso è quello di Alexei Navalny il quale è conosciuto per essere un grandissimo avversario di Vladimir Putin.
Si tratta di un uomo che per alcuni è un vero e proprio liberale mentre altri gli puntano il dito contro per aver dato più peso al business e al nazionalismo piuttosto che al progressismo.
Non manca poi chi crede che Navalny altro non sia che un burattino nelle mani del Cremlino utilizzato solo per ricoprire il ruolo di oppositore Russo. Un uomo che, da un po’ di tempo a questa parte, è costretto in carcere, al punto che restano tante le preoccupazione sulle sue condizioni mentali.
Era il 4 giugno del 1976 quando Aleksey Navalny è nato presso il villaggio Butyn. Fin da giovane egli ha trascorso l’infanzia passando da una base militare all’altra. Un ragazzo che ha conseguito due lauree, quella in legge nel 1997 e in seguito quella in economia. Navalny ha iniziato la sua carriera come avvocato nel momento in cui stava studiando per portare a casa la seconda laurea.
Il suo esordio in politica
Era il 2000 l’anno in cui Navalny effettuò l’iscrizione presso il partito liberale Yabloko. Una scelta che prese a causa di una legge elettorale che portò all’aumento della soglia di sbarramento per effettuare l’accesso presso il Parlamento Russo.
In questo partito Navalny è stato dal 2000 al 2007. Inoltre, tra il 2004 e il 2017 ha persino ricoperto il ruolo di Capo di Gabinetto all’interno della sezione moscovita del Movimento stesso.
Era il 2005 l’anno in cui Navalny fondò il partito “Sì! Alternativa democratica!”. Fu questo un movimento che lo portò ad ottenere una certa fama, anche se il suo programma televisivo venne poi censurato.
Era il 2006 l’anno in cui espresse il suo voto favorevole alla marcia russa, una manifestazione cui parteciparono vari gruppi tra cui quelli xenofobi ed estremisti. Una scelta che non fu vista di buono occhio da parte di Yabloko che lo accusò addirittura di nazionalismo e decise di espellerlo dal Partito.
Nel 2007 vediamo Navalny ricoprire il ruolo di cofondatore di “Persone”, un movimento che ha preso come ispirazione l’ideologia del naturalismo Democratico.
Il suo percorso
Durante gli ultimi mesi del 2011, molto più precisamente a dicembre, Navalny prese parte come leader a diverse manifestazioni popolari per protestare contro i brogli presunti portati avanti durante le elezioni che all’epoca furono vinte dal Partito capitanato da Vladimir Putin.
Una volta salito sul palco egli affermò addirittura che c’erano talmente tante persone presenti da poter tranquillamente conquistare il Cremlino insieme alla sede di governo anche se, visto che si trattava di una manifestazione pacifica, non si sarebbe mosso in quello direzione.
E dopo queste elezioni, Navalny finì in carcere per due settimane proprio a causa di una di queste proteste. Era il 2013 l’anno in cui ottenne una condanna a 5 anni di carcere con l’accusa di appropriazione indebita di 16 milioni di rubli.
Una situazione che sarebbe avvenuta a causa della sua attività di consulente per il governatore della regione di Kirov. Una condanna che provocò non pochi malcontenti da parte del Popolo Russo il quale iniziò a protestare fino a quando l’uomo non fu rilasciato.
Nel mese di settembre del 2013 partecipò alle elezioni comunali di Mosca ottenendo addirittura il 27% dei voti e riuscendo ad ottenere un posto proprio dietro a Sergei Sobyanin, uno dei maggiori alleati di Putin, che ottenne la vittoria portando a casa il 51% dei voti.
Il mese dopo la Corte di Appello di Kirov, anche se aveva confermato una condanna per colpevolezza, decise di sospendere la sentenza destinata a Navalny. Si tratta in ogni caso di un esito che gli ha impedito di partecipare a tutte le elezioni successive.
Una lotta senza fine
Oggi Navalny è considerato uno degli oppositori più grandi di Vladimir Putin. Un uomo che il 30 dicembre del 2014 è stato condannato a scontare tre anni e mezzo di carcere.
L’accusa a lui rivolta era quella di aver sottratto illegalmente 30 milioni di rubli presso due società diverse. Una condanna che non ha visto soltanto Alexie come protagonista ma che ha coinvolto anche il fratello Oleg.
I fratelli Navalny hanno sempre affermato di essere innocente e che quelle accuse altro non erano che frutto di un qualcosa studiato a tavolino.
Il 2017 è stato un anno molto difficile per Navalny il quale ha subito ben due attacchi al volto durante i quali gli fu gettato addosso del colorante chimico di colore verde noto con il nome di zelyonka.
A causa di questo attacco, all’uomo furono diagnosticate due ferite all’occhio destro. Nel mese di marzo dello stesso anno egli finì in manette nel corso di una manifestazione anticorruzione che lui stesso aveva organizzato.
Nel 2016 aveva annunciato il suo desiderio di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2018 cosa che purtroppo non ha potuto fare a causa delle condanne precedenti. E così, visto che fu messo in un angolo, pensò ugualmente di fare qualcosa e iniziò a registrare alcuni video condivisi poi su YouTube con il solo scopo di boicottare il voto.
Gli avvelenamenti subiti
Quell’arco di tempo che va dal 2019 al 2020 è stato un periodo molto difficile per Alexie Navalny il quale ha dovuto fare i conti con una situazione di salute alquanto preoccupante.
Nel mese di luglio del 2019 ottenne la condanna di circa 30 giorni a causa di una manifestazione non autorizzata il cui scopo era quello di protestare contro l’eliminazione, durante le elezioni, di alcuni candidati che appartenevano all’opposizione.
In quell’occasione Navalny, a causa di un malore, venne immediatamente ricoverato in quanto il suo volto iniziò a gonfiarsi, destando molta preoccupazione. La parte del volto che fu colpita maggiormente era l’occhio destro.
Secondo quanto afferma una dottoressa, pare che questa situazione altro non era che un tentativo di avvelenamento mentre per altri si è trattato semplicemente di un’orticaria.
Nel momento in cui egli ricoverato in ospedale, un suo collaboratore con cui aveva vissuto negli ultimi 30 giorni in carcere, vieni ricoverato per gli stessi sintomi.
Nel 2020 Navalny si sente male ancora una volta. E’ questo ciò che accadde durante un volo che lo stava riportando a Mosca dopo essere stato in Siberia. Una situazione che spinse l’aereo ad atterrare immediatamente per portare subito l’uomo in ospedale.
Dopo soli 2 giorni l’avvocato venne trasferito in un ospedale di Berlino, luogo in cui venne ricoverato. Solo in seguito il governo tedesco fece sapere che il suo malessere era dovuto ad un avvelenamento fatto con un agente chimico che prende il nome di Novichok.
Questo episodio in particolare porta un raffreddamento tra i rapporti tra Germania e la Russia. Nonostante questo improvviso ricovero, Navalny è determinato a portare avanti la sua protesta al punto da prendere la decisione di ritornare nuovamente nel suo paese.
La condanna in Russia
Dopo aver vissuto un lungo periodo di convalescenza, il 17 gennaio del 2021 Navalny fa il suo rientro in Russia.
Nello stesso momento in cui arriva a Mosca, egli viene subito bloccato dalle forze di sicurezza che lo portano poi dietro le sbarre con l’accusa di avere violato la libertà vigilata.
Il 2 febbraio questa condanna viene trasformata in due anni e mezzo di carcere all’interno di una colonia detentiva.
E così, il 28 febbraio Navalny attraversa le porte di quel carcere in cui dovrà trascorrere quasi 3 anni. Una situazione che è risultata essere difficile fine da subito in quanto sia Navalny che il suo entourage hanno subito iniziato a presentare alcune denunce formali di tortura, in particolar modo di privazione del sonno.