Il Post, il noto quotidiano online, ha spiegato nel dettaglio come vengono gestiti, negli Usa, alcuni documenti classificati riservati. Una piccola guida dopo che, sia il presidente in carica, Joe Biden, e il suo predecessore, Donald Trump, sono stati al centro di controversie circa l’uso improprio di alcuni fascicoli.
Nel sistema americano, i documenti, che sono etichettati come riservati, contengono informazioni che potrebbero mettere in serio pericolo la nazione.
Per gli Stati Uniti D’America, i documenti di un certo livello vengono classificati secondo tre livelli di segretezza: confidenziale, segreto e “top secret”. Il primo tratta informazioni poco gravi ma che potrebbero danneggiare gli Usa; il secondo livello riguarda documenti che potrebbero mettere seriamente in pericolo la sicurezza della nazione; il livello top secret, invece, contengono informazioni che potrebbero provocare danni smisurati.
La classifica dei documenti viene stilata da enti autorizzati, quali possono essere il governo americano, un’agenzia governativa, un’ambasciata e via dicendo. Oltre ad esserci una classifica su livelli, all’interno di uno stesso documento ci sono delle denominazioni comuni.
Ad esempio: se il titolo del documento sarà preceduto dalla lettera U, significa che sarà di dominio pubblico, quindi non riservato (unclassified). Per avere accesso hai documenti bisogna essere in possesso di un’autorizzazione di sicurezza in base al sistema di classificazione del documento.
Chi ha l’accesso di poter entrare nei documenti di livello confidenziale può accedere solamente a quelli. Solamente il presidente in carica ha diritto di accedere a qualsiasi tipo di documento.
Sia il presidente in carica Joe Biden e il suo predecessore, Donald Trump, sono stati al centro di una vicenda riguardo l’uso di documenti riservati. Entrambi in periodi diversi: il primo quando era vicepresidente sotto Barack Obama, l’altro quando era il coinquilino della Casa Bianca.
Secondo una legge degli anni 70, che regola gli atti ufficiali del Presidente e vicepresidente degli Usa, quest’ultimi sono tenuti a consegnare tutti i documenti prodotti dalla propria amministrazione alla National Archives and Records Administration.
Per errori di natura umana, quindi in buona fede, può capitare che per distrazione alcuni atti vengono messi per sbaglio nel posto errato. Quello che ad esempio è capitato all’epoca dei fatti a Joe Biden, nel 2017, quando sono stati ritrovati pochi documenti sia nel suo centro studi che nel garage della sua abitazione privata.
Diverso, invece, è il caso di Donald Trump, quando alla fine del suo mandato, più di 300 documenti riservati sono stati trovati nella sua villa in Florida e non voleva restituirli. Una vicenda finita per vie legali.
Al momento la vicenda, pare essere diventata uno scontro tra i due leader, pertanto il dipartimento di giustizia ha deciso di nominare per entrambi un procuratore speciale per valutare i documenti e il caso.
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