George Santos è il neo eletto repubblicano eletto alla Camera, proveniente da New York e ora si occupa ufficialmente del distretto newyorkese di Long island. Il politico ha avuto un’ascesa importante, che lo ha portato ad essere un personaggio di spicco, ma l’inchiesta che è stata aperta potrebbe mettere a rischio l’elezione del repubblicano, che il 3 gennaio dovrebbe presentarsi al Congresso Usa per cominciare le attività di rappresentante della Camera. Il suo passato falso e inventato di sana pianta e ora l’ombra russa nelle donazioni per la campagna dei Midterm, sembrano però non fare indietreggiare Santos, che sembra non avere intenzione di ritirarsi stando a quanto riferisce l’Associated Press.
Una vicenda che ha dell’incredibile dato che ciò che emerge è in piena contrapposizione rispetto a quello che ha raccontato di sé Santos. Dalla vita privata raccontata che non rispecchia la realtà dei fatti fino a questioni legate sugli studi ma anche alle sue origini. Menzogne che però secondo i media statunitensi hanno contribuito alla sua elezione e inoltre quello che sta spuntando riguardo alle donazioni va oltre le bugie personali e sul suo curriculum, dato che sembra emergano intrecci con la Russia.
George Santos e le menzogne emerse
George Santos deputato repubblicani è riuscito a farsi eleggere bettendo il dem Zimmerman e a conquistato così un seggio al Congresso. Rappresenta il 3° distretto ovvero nord di Long Island, nella la contea di Nassau, ma anche la parte nord del Queens.
Santos ha battuto il suo oppositore democratico Zimmerman di otto punti percentuali e ha così aiutato i repubblicani a riprendere la maggioranza alla Camera, anche se con un margine ristretto. Quello che ha sconvolto il mondo politico Usa però è quello che è emerso riguardo le dichiarazioni fatte dal leader in merito al suo passato ma anche sul suo curriculum.
Tutte le affermazioni che hanno colpito gli elettori e caratterizzati la figura del repubblicano si sono poi rivelate false. La sua storia personale o meglio quella che ha raccontato non ha nulla di reale nel concreto. Santos si è presentato ai cittadini come ebreo, raccontando che sua madre era nata in Brasile dopo che i genitori erano “fuggiti dalla persecuzione ebraica in Ucraina, stabilitisi in Belgio e nuovamente fuggiti dalla persecuzione durante la seconda guerra mondiale“.
Nulla di vero dato che le informazioni che hanno scovato i giornalisti di The Forward, rivista ebraica, abbiano scoperto che i nonni materni di Santos erano nati in Brasile, prima della guerra e che la famiglia non ha nulla a che vedere con le vicende che ruotano attorno all’Olocausto. Questo è soltanto l’inizio ma è qualcosa che ha dato molto fastidio al distretto che gli ha dato fiducia dato che è un prevalenza abitato da ebrei.
Ma in realtà il politico ha mentito anche sui suoi studi e sulla sua carriera lavorativa. Si è presentato come un esperto di finanza che, dopo la laurea al Baruch College di Manhattan, ha lavorato presso prestigiose compagnie come Goldman Sachs e Citigroup, ma entrambe le banche hanno negato di averlo avuto nel loro staff. Oltre ai falsi lavori non ha nemmeno conseguito la laurea e lui stesso ha poi ammesso al New York Post: “Non mi sono laureato, sono imbarazzato e dispiaciuto per aver abbellito il mio curriculum”.
Una serie di bugie che sono emerse man mano che i maggiori media statunitensi e prima le maggiori testate locali hanno cominciato a scavare nel suo passato dopo le prime incongruenze emerse. Un’altra frottola che ha destato il malcontento popolare è la dichiarazione di Santos che ha spiegato di aver perso quattro dipendenti durante la strage al Pulse di Orlando, che si è rivelata poi essere un’informazione falsa.
Il repubblicano ha puntato molto sul fatto di essere gay e sui diritti LGBT, soprattutto sul fatto di voler appianare le divergenze politiche andando anche contro alla linea politica del suo partito. Ma il fatto che abbia omesso di essere stato spostato, come ha rivelato il Daily Beast, nel 2012 con una donna ha generato un certo stupore, nonostante si tratti di fatti privati ma è proprio l’averlo omesso che ha suscitato dubbi.
Insomma una storia inventata a regola d’arte che ha compreso ambito privato e lavorativo, ma ora su di lui è stata aperta prima un’indagine ufficiale, sulle sue finanze, da parte del procuratore di Nassau e una seconda indagine voluta dalla procura federale di New York.
Le indagini ufficiali sulle finanze e le reazioni
Santos ha ammesso le menzogne sulla sua vita e sulle sue esperienze lavorative e si è scusato per l’accaduto. Ovviamente per molti esponenti politici non è abbastanza e chiedono che vengano presi provvedimenti differenti anche sulla base delle informazioni emerse riguardo alle finanze del politico e sulla campagna elettorale per i Midterm Usa.
Nei documenti della campagna, Santos ha riferito di aver guadagnato 750.000 dollari dalla sua società Devolder Organization, insieme a dividendi calcolati tra uno e cinque milioni di dollari. Fino al 2020 però ha riferito di aver guadagnato solo 55.000 dollari di stipendio annuo e questo, ovviamente, ha creato molto dubbi in merito alla provenienza del denaro di cui ora dispone.
Alla fine di novembre, il Daily Beast ha riferito che Andrew Intrater, cugino e gestore finanziario dell’oligarca russo sanzionato Viktor Vekselberg, ha donato più di 56.000 dollari a sostegno di Santos. Qualcosa di davvero sconveniente che verrà analizzato e getta l’ombra russa sulla candidatura del leader repubblicano.
Ma oltre a questo i documenti depositati presso la Commissione elettorale mostrano che Santos ha investito nella sua campagna elettorale di successo più di 700.000 dollari, quasi quanto il suo stipendio dichiarato.
Ora non resta che vedere come procederà la vicenda dato che le reazioni sono già arrivate numerose. Il rappresentante democratico della California Ted Lieu ha scritto su Twitter: “George Santos, che ora ha ammesso le sue enormi bugie, dovrebbe dimettersi”. Ha inoltre esortato il leader repubblicano della Camera Kevin McCarthy a convocare un voto per espellere Santos.
Republican Jewish Coalition ha espresso il suo parere in merito alle menzogne sul lato religioso, senza chiedere però le dimissioni di Santos. Il gruppo ha specificato in una nota: “Ci ha ingannati travisando la sua eredità culturale e religiosa. Nei commenti pubblici e a noi personalmente ha affermato in precedenza di essere ebreo. Ha iniziato il suo mandato al Congresso con una nota molto sbagliata. Non sarà il benvenuto in nessun futuro evento organizzato dalla Republican Jewish Coalition”.