Usa, la Corte Suprema ha deciso di confermare, almeno per ora, il titolo 42 ovvero il blocco sanitario che ha, fino ad ora, fatto sì che dal 2020 i migranti ai confini potessero essere respinti,senza la possibilità di appello e di chiedere asilo, data la crisi sanitaria causata dal COVID-19. Al confine in attesa del 28 dicembre, data nella quale era prevista l’apertura dei confini, la notizia del continuo dell’applicazione titolo 42, non è stata accolta nel migliore dei modi e la crisi dei migranti dilaga.
Una situazione preoccupante che rischia di prendere una piega decisamente pericolosa, dato che sono centinaia di migliaia i migranti riversati lungo il confine che hanno viaggiato dal centro America fino al confine messicano con gli USA, per riuscire ad entrarvi non appena il Titolo 42, ovvero la legge anti migranti fosse decaduta. Questo non è accaduto ma nonostante ciò migliaia e migliaia di persone sono ora in attesa di capire cosa fare e la situazione non è per nulla tranquilla.
Il Titolo 42 è una norma che consiste in una limitazione dura all’immigrazione, introdotta nel 2020 dall’allora presidente statunitense Donald Trump. Questa norma ha permesso di evitare l’ingresso a milioni di rifugiati al confine, durante la pandemia da Covid-19, e in questi anni oltre a limitare un problema sanitario si è trasformata in una legge contro l’immigrazione e per controllare il Il flusso dei migranti per poi poterli espellere senza complicazioni di legge o spiegazioni specifiche. Ma soltanto rifiutando l’ingresso oppure catturando chi entra da solo
La normativa si è protratta in essere per oltre due anni e ha continuato a essere il punto focale nella la lotta contro l’immigrazione, tema molto sentire negli Usa durante gli anni trascorsi. Nonostante il fatto di limitare l’ingresso ordinario, senza tenere conto dei bisogni reali e concreti delle persone, ha generato anche un innalzamento repentino degli ingressi illegali nel Paese. Ad esempio tramite l’attraversamento del Rio grande ma approfittando inoltre anche di altre zone selvagge lungo il confine messicano.
Il Titolo 42 era già stato contestato prima dell’estate quando, secondo i democratici, ormai la misura sanitaria era ampiamente superata e obeoleta, dato che la norma è stata introdotta strettamente per prevenire il contagio da COVID-19, e il fatto che fosse ancora in essere non era giustificabile, soprattutto dopo la fine delle restrizioni anti contagio più severe. Ma i giudici avevano ritenuto opportuno rimandare la decisione e optare per il prolungamento della normativa che regolamenta il flusso dei migranti.
Biden e democratici si oppogono alla normativa che è considerata fuorilegge, data la specificità sanitaria che la contraddistingue ,e oltre a questo non è ritenuta una reale politica migratoria che possa regolamentare il flusso di persone nel Paese dato che non tiene contro dei diritti essenziali dell’uomo in caso di bisogno. Questo perché il Titolo 42 dà la possibilità di respingere qualsiasi migrante al confine senza dover accettare la richiesta senza dover dare spiegazioni in merito all’espulsione dal territorio statunitense. Secondo i democratici è necessario intervenire con una norma specifica che sia discussa tra repubblicani e democratici. I repubblicani di Trump ritengono che il Titolo 42 sia funzionato in maniera eccellente, per evitare inizialmente una catastrofe sanitaria con gli ingressi negli USA ma anche come filtro all’immigrazione. Lungo i confini sono stati espulsi a norma di legge circa 2,4 milioni di rifugiati secondo la Abc news e ora la preoccupazione maggiore è per le centinaia di migliaia di persone che hanno raggiunto il confine messicano statunitense in attesa dell’abolizione del Titolo 42 che invece ha ricevuto uno scossone inatteso dalla Corte Suprema degli Stati Uniti d’america.
La notizia ha lasciato perplessi i democratici in quanto è stato deciso dalla Corte Suprema Usa, perciò dai saggi con cinque voti favorevoli contro quattro contrari, che il Titolo 42 resterà in essere almeno fino a nuova decisione in merito all’immigrazione. È stata accolta la richiesta dei 19 procuratori generali repubblicani, che hanno chiesto di essere sentite e spiegare le ragioni per le quali vorrebbero che la regolamentazione attuale ovvero il Titolo 42, seppur sanitario, potesse essere integrato nella quotidianità dato gli ottimi risultati. La preoccupazione maggiore per i governatori era quella di avere un’emergenza senza precedenti difficile se non quasi impossibile da gestire causata dall’abolizione improvvisa del Titolo 42.
Dall’altro lati invece la parte democratica che afferma che, il provvedimento voluto da Trump nel 2020, è stato utile nel momento in cui si è propagata la pandemia da COVID-19 ma che ora ha metodi brutali per l’espulsione senza tener conto dei diritti umanitari delle persone, che cercano aiuto al confine Usa. Secondo Biden è necessario che venga introdotta una norma specifica che tuteli l’individuo e riesca a tutelare anche gli ingressi in territorio statunitense. Il leader democratico è disponibile a confrontarsi con i repubblicani e trovare un punto di incontro per formulare una legge giusta e specifica che tuteli le persone bisognose ma anche il volere del popolo repubblicano.
La Corte Suprema ha accolto la domanda dei procuratori repubblicani di essere ascoltati e ha fissato un’udienza per Febbraio 2023. Ciò vuol dire che la normativa e la limitazione migratoria ad essa legata, quindi lo stop dei migranti al confine rimane in essere, smorzando così tutte le previsioni degli stessi migranti, che in centinaia di migliaia si sono riversati al confine statunitense. Preoccupa la situazione sanitaria e le condizioni precarie degli accampati al confine in attesa di attraversarlo. Ora ciò che allarma ulteriormente è la reazione dei richiedenti asilo e su come gestire la situazione.
La scelta della Corte Suprema è stata rivolta in questo senso perché per il tribunale ritiene che la paura dei repubblicani inerente al fatto di togliere il divieto, senza regolamentazione ulteriore, getterebbe nel il caos gli Stati Uniti con centinaia di migliaia di ingressi veloci e incontrollati che creerebbero disagi e rivolte negli Stati confinati come per esempio in Texas.
La Casa Bianca ritiene che Il Titolo 42 sia per l’appunto una “misura sanitaria” e per risolvere i problemi del sistema dell’immigrazione c’è “bisogno che il Congresso approvi un’ampia riforma come quella proposta dal presidente Biden” afferma la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. Ha commentato la decisione della Corte Suprema di mantenere in vigore le restrizioni introdotte da Donald Trump. “Rispetteremo” quanto deciso dai saggi e allo stesso tempo “ci prepariamo a gestire il confine in modo sicuro, ordinato e umano per quando” il Titolo 42 sarà abolito.
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