Usa, la vicenda risale al 28 ottobre quando David DePape si è introdotto in casa di Nancy Pelosi a San Francisco e ha aggredito brutalmente il marito Paul. Emerge che nel mirino dell’estremista c’erano anche il figlio di Biden e Tom Hanks.
Una tragica faccenda che, fortunatamente, non è costata la vita a Paul ma che poteva davvero avere come epilogo la morte del marito della speaker della Camera statunitense. Il malvivente si è introdotto con un martello nella villa di Nancy e Paul, dove ha trovato il marito nell’abitazione mentre la Speaker si trovava fuori per lavoro. Un’aggressione brutale e feroce che ha indignato il mondo intero. L’uomo è stato portato d’urgenza in ospedale con varie fratture al cranio, mentre l’aggressore fermato e tratto in arresto. In base alle informazioni raccolte, durante le indagini preliminari, è emerso subito che David Depape appoggiasse filosofie complottiste ed estremiste. Viene inoltre reso pubblico il racconto della poliziotta che ha avuto modo di interrogarlo per prima. Oltre a Nancy Pelosi, nel mirino del 42enne, c’erano anche volti noti come Tom Hanks e il figlio di Biden ma anche il governatore della California Gavin Newsom.
Il 28 ottobre a San Francisco Paul Pelosi ha rischiato di perdere la vita nella brutale aggressione, che aveva come obiettivo la moglie Nancy. L’uomo si è trovato di fronte l’aggressore che ha scassinato una delle porte sul retro della villa e ha fatto irruzione all’interno. I momenti sono stati ovviamente concitati e nonostante l’estremo spavento, Paul è riuscito a chiamare il 911.
L’uomo che ha aggredito Pelosi si chiama the David DePape e, all’interno della villa, il suo obiettivo sarebbe stata Nancy che, a suo avviso, rappresentava il male moderno. Inizialmente si sono sollevate molte ipotesi in merito alle cause e a ciò che ha spinto DePape a compiere un’azione del genere, ma quando gli inquirenti hanno avuto modo di perquisire la sua abitazione e capire realmente, andando a fondo, chi fosse l’uomo arrestato hanno captato subito che si trattava di una persona molto pericolosa.
L’aggressione è avvenuta a San Francisco nel quartiere di lusso dove è situata la villa di Nancy Pelosi e del marito Paul. Nonostante sia uno dei quartieri con maggior sicurezza e l’abitazione abbia un valore di sei milioni di dollari, il malvivente è riuscito ad entrare e a compiere un atto di estrema violenza che ha fatto temere per la vita dell’uomo.
L’estremista difatti, munito di martello, ha chiesto più volte a Pelosi dove si trovasse la moglie e, nel momento in cui si è reso conto che il marito di Nancy aveva chiamato il 911, si è scagliato con estrema violenza su di lui colpendolo ripetutamente alla testa col martello prima di essere fermato e arrestato. I soccorsi per Paul sono stati immediati e la sua salute è stata affidata immediatamente alle migliori cure e ha necessitato di un delicato intervento al cranio. Nancy Pelosi ha ringraziato le forze dell’ordine e i medici che si sono occupati egregiamente del marito, riuscendo a garantire all’uomo la sopravvivenza ma anche un’ottima ripresa. L’aggressione non è stata lieve e difatti l’uomo ha riportato fratture al cranio e gravi ferite alle mani causate dal tentativo di difendersi.
Una tragedia che poteva sicuramente costare la vita all’82enne ma che, fortunatamente, si è risolta diversamente.
Le forze dell’ordine hanno preso in custodia DePape che ha poi confessato che il suo vero obiettivo era la moglie dell’uomo ovvero Nancy Pelosi. Sulle motivazioni dell’aggressione, dopo le prime indagini preliminari, non ci sono stati dubbi. È emerso che il quarantaduenne era un convinto complottista e sosteneva appieno la destra estrema. Tra i suoi file sono stati trovati anche numerosi video e pensieri condivisi di matrice no vax e DePape infatti è un convinto negazionista del Covid 19.
Ma non solo, in quanto hanno trovato materiale inerente alle elezioni presidenziali del 2020 e David non riconosce il ruolo dell’attuale presidente Biden e chiedeva che le elezioni fossero annullate. Emerge inoltre il sostegno a ciò che è capitato a Capitol Hill. Nonostante questo sia saltato all’occhio quasi immediatamente e, quindi, il quarantaduenne abbia visto convalidato lo stato di fermo, dopo l’udienza che si è tenuta mercoledì 14 dicembre, si apprende che DePape aveva ben chiari gli altri obiettivi da colpire dopo il rapimento di Pelosi.
Mercoledì 14 dicembre si è tenuta un’udienza che ha fatto luce in merito alla vicenda che ha visto aggredito il marito di Nancy Pelosi da David DePape che è stato poi accusato di aggressione, di tentato rapimento e di numerosi altri crimini statali.
L’uomo ha raccontato che non era sua intenzione ferire il marito di Nancy Pelosi ma che l’obiettivo era la speaker della Camera Usa. Nel momento in cui però ha scassinato la porta sul retro ed ha fatto irruzione all’interno dell’appartamento, ha spiegato che nel caso in cui avesse dovuto scontrarsi con le forze dell’ordine o compiere azioni pessime lo avrebbe fatto pur di non compromettere ciò che stava portando avanti. Il piano che aveva intenzione di attuare era quello di rapire Pelosi per chiedere poi chissà cosa al governo, non è chiaro se la destituzione di Biden o se qualche specifica richiesta differente, in quanto le prime parole dette dall’aggressore sono state molto confuse.
Il sergente della polizia Carla Hurley in servizio a San Francisco proprio durante l’accaduto, è intervenuta immediatamente ed ha raccolto la prima testimonianza e le prime parole di David DePape.
La poliziotta ha spiegato: “C’è il male a Washington. È questa maledetta serie di crimini da record.Il Partito Democratico è stato negli ultimi quattro anni.. È stato fottutamente folle … Quindi non hanno solo spiato … hanno spiato e insabbiato … Vanno crimine dopo crimine, sono tutti i maledetti 4 anni”.
Le parole dell’aggressore sono state mostrate in un video durante l’udienza che si è tenuta ieri. Nel video mostrato viene spiegato anche ciò che ha detto DePape a Paul prima di aggredirlo ovvero:“Gli ho spiegato che ho altri obiettivi. Non posso essere fermato. Se sei disposto a fermarmi, non sarò fermato qui.”
Sono emersi poi particolari inquietanti che spiegano perché la polizia non sia intervenuta colpendo il malvivente ed evitando così le martellate a pelose.
Harley ha spiegato che in quel momento, sia lei che il collega, hanno creduto alle parole di DePape che affermava che in caso di una mossa sbagliata: “non starebbe qui a non fare nulla, anche se mi costasse la vita” ha precisato poi: “Ha menzionato in due diverse occasioni che se gli agenti gli avessero sparato, non l’avrebbero mancato, ed era pronto per questo”.
Poi l’attenzione si è spostata su gli altri possibili obiettivi che il malvivente aveva intenzione di colpire dopo Nancy pelosi. Si tratta dell’attore Tom Hanks, del figlio di Biden e del governatore della California Gavin Newsom. Ma anche il professore universitario del Michigan Gayle Rubin che scrive di teoria queer, sesso e genere.
Ora David DePape dovrà affrontare il processo Pelosi dopo che il giudice ha confermato di aver abbastanza prove per proseguire e con le accuse a suo carico rischia di superare i cinquant’anni di reclusione.
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