Il presidente americano Joe Biden ha annunciato che entro la simbolica data dell’11 settembre 2021 gli USA e la NATO ritireranno le loro truppe militari dall’Afghanistan.
“Sono il quarto presidente americano a presiedere una presenza di truppe americane in Afghanistan, non passerò questa responsabilità a un quinto presidente“
Vent’anni dopo l’attentato di al-Qaeda che sconvolse l’America, è stata presa la decisione di porre fine al conflitto e lasciare il paese libero, spiegando che “Solo gli afghani hanno il diritto e la responsabilità di guidare il loro Paese“. Rimarrà però alta l’attenzione degli USA sui talebani, invitati da Biden a rispettare i patti in merito al mantenimento della pace e al raggiungimento di un accordo col governo centrale, che non è ancora stato trovato.
Dal canto loro, i talebani, che stanno riconquistando sempre più potere in Afghanistan, fanno pressione affinché il ritiro sia il più celere possibile: l’accordo preso con gli USA nel febbraio 2020 prevedeva che la pratica fosse sbrigata entro il 1° maggio, quando in realtà inizieranno le operazioni. Se la data non fosse rispettata, potrebbero esserci delle conseguenze. Anche la Russia sostiene che questo ritardo sia una violazione grave, che potrebbe creare problemi al raggiungimento di un equilibrio tra le varie fazioni del paese.
Biden: truppe in Afghanistan non sono più necessarie
L’obiettivo degli Stati Uniti con la loro azione militare era colpire il capo di al-Qaeda, Osama Bin Laden. Il leader è stato ucciso mentre si trovava nel suo rifugio in Pakistan nel 2011, di fatto rendendo sempre meno utile la presenza delle truppe su suolo afgano.
Il presidente afghano, Ashraf Ghani, ha voluto rassicurare il suo popolo, sottolineando la cooperazione col governo americano e di star collaborando per la transizione vero un Afghanistan libero, in grado di difendersi in autonomia da eventuali minacce.
I servizi segreti USA comunque non lasceranno il Medioriente, tenendo sempre sotto controllo la situazione per contrastare l’insorgere di eventuali nuove o vecchie minacce terroristiche.