Il primo uomo americano ad essersi sottoposto al trapianto del pene ha 64 anni ed è originario del Massachussetts. Thomas Manning aveva subito l’amputazione del pene qualche anno fa a causa di un tumore, l’intervento gli aveva salvato la vita, in quanto il cancro avrebbe potuto ucciderlo. Thomas Manning si è sottoposto al trapianto per “tornare a essere quello di una volta”. L’operazione è stata eseguita tra l’8 e il 9 maggio e l’organo è stato donato da un paziente deceduto.
A guidare il trapianto è stato il dottor Curtis L. Cetrulo, il chirurgo plastico e ricostruttivo che ha guidato l’equipe che ha lavorato su Manning, ha dichiarato: “Siamo cautamente ottimisti. Per noi è un territorio inesplorato”. “Se avrò fortuna, tornerò a essere il 75% di quello che ero una volta. Prima ero al 10%”, ha detto Manning. Il dottor Cetrulo ha spiegato che se tutto procede come dovrebbe, Manning ritroverà la piena funzionalità urinaria nel giro di alcune settimane, mentre per quanto riguarda quelle sessuali il percorso è più lungo. La procedura usata negli Stati Uniti è sperimentale e fa parte di un programma di ricerca il cui fine ultimo è di aiutare i veterani che hanno riportato gravi ferite all’area pelvica, i malati di cancro e le vittime di incidenti. Quello di Manning è il terzo trapianto di pene mai eseguito nella storia: gli altri due sono stati compiuti in Cina nel 2006 e in Sudafrica nel 2014: Il primo è fallito, mentre il secondo in Sudafrica ha anche consentito al paziente di diventare padre.