Solo nel 2020 negli Stati Uniti d’America circa 10mila giovani sono morti per ferite da arma da fuoco.
La peggiore strage degli ultimi dieci anni, avvenuta qualche giorno fa in una scuola del Texas degli Stati Uniti d’America affonda le sue radici nella semplicità di poter acquistare qualsiasi arma da fuoco appena compiuti 18 anni, senza nessuna licenza, né documento.
Perché, se negli Stati Uniti per poter guidare devi avere almeno sedici anni e una patente; per poter andare a pesca un patentino; e per poter bere alcolici in modo legale ventuno anni; per poter comprare un’arma basta averne diciotto, un documento di identità che attesti la tua età e nient’altro.
Se la tragedia del 24 maggio 2022 fosse accaduta in un altro paese la notizia avrebbe fatto molto più scalpore, ma il fatto, essendo accaduto negli Stati Uniti non ha purtroppo generato tutto questo scompiglio.
Uno studio riportato dal New England Journal of Medicine ha portato alla luce un dato interessante, da una parte rassicurante, ma dall’altra altrettanto spaventoso: da quattro anni le morti degli adolescenti e dei bambini dovute a lesioni da arma da fuoco hanno superato le morti causate da incidenti stradali.
Nel 2017 la curva delle morti da armi da fuoco ha superato la curva delle morti da incidenti stradali.
In circa vent’anni (tra il 2000 e il 2020) le morti di giovani e bambini dovute a ferite da arma da fuoco sono passate da 6.998 a 10.186, cioè da 7,3 morti su centomila abitanti a 10,3.
Mentre i decessi causati da incidenti stradali sono passati da 13.049 a 8.234, ovvero da 13,62 morti su centomila abitanti a 8,31.
Per quanto riguarda le morti da incedente stradale i dati sono positivi e rassicuranti, il decremento dei decessi è dovuto sicuramente al miglioramento delle infrastrutture stradali, dall’introduzione dei controlli di stabilità elettronici nelle vetture, dei sistemi di rilevamento dei punti ciechi e degli airbag laterali e anche dall’obbligo di far viaggiare i bambini a bordo dei seggiolini e con la cintura di sicurezza.
Questo dato positivo viene però adombrato dall’incremento della vendita di armi da fuoco, dove non è presente nessun controllo da parte di un’agenzia federale.
Nella maggior parte degli Stati degli Stati Uniti non è richiesto nessun tipo di documento, se non quello che accerti il raggiungimento dei diciotto anni, per poter comprare un’arma.
Non vi è bisogno di possedere né una licenza né un certificato che attesti di non avere precedenti penali.
Inoltre le leggi dei suddetti Stati escludono qualsiasi responsabilità penale per i produttori e i venditori nel caso l’arma finisca in mano a dei bambini.
La comunità scientifica statunitense richiede un cambio di direzione: se il numero delle vittime per incidenti stradali si è abbassato nonostante non ci sia stata un’eliminazione delle autovetture in circolazione, perché non si riesce a fare la stessa cosa anche con le armi?
Negli anni la pericolosità delle armi da fuoco è aumentata in modo drastico, i produttori progettano le stesse con scopi bellici e quindi molto più leggere e semplici da utilizzare; uno spunto interessante sarebbe quello di rendere le armi leggermente più complesse, in modo da poter essere utilizzate solo da coloro dotati di licenza e non anche da adolescenti e bambini che spesso si ritrovano ad essere inconsapevolmente protagonisti di omicidi e suicidi.
E’ importante trovare in breve tempo una soluzione a questo problema, che se non viene affrontato continuerà a causare danni e tragedie come quella avvenuta qualche giorno fa in Texas.
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