Bentornati al nostro appuntamento settimanale con le regole della grammatica italiana. Questa volta non vogliamo dibattere di dubbi lessicali, dell’uso dell’accento o degli errori grammaticali più comuni, bensì torniamo alle basi della nostra bella lingua e parliamo delle regole che riguardano l’uso della virgola. La virgola, questa sconosciuta, si potrebbe dire: a causa del proliferare del linguaggio da chat, i segni di interpunzione stanno cadendo sempre di più in disuso, penalizzando così gravemente la lingua scritta.
Partiamo dalla forma della virgola: dal punto di vista grafico è in realtà un punto fermo, allungato in basso e verso sinistra. Il nome virgola deriva dalla parola latina ‘virgula’, che significa piccola verga, bastoncino. In pratica la virgola si configura come il più breve segno di pausa, vocalmente è un cortissimo intervallo della voce fra due parole. Dal punto di vista strettamente grammaticale, ci sono delle regole ben precise che disciplinano l’uso della virgola, vediamo quali sono:
1) divide una proposizione subordinata dalla principale, o prendendo il posto della congiunzione o anteponendosi a congiunzioni testuali concessive (poiché, anche se, sebbene, per quanto, quando, se, mentre, benché) o anteponendosi a congiunzioni avversative (ma, nondimeno, tuttavia, anzi, però). Un caposaldo: davanti a ‘ma’ ci va sempre la virgola
2) separa i termini di un elenco (I gatti erano bianchi, neri, grigi, rossi)
3) isola e rende più forte un inciso (La vicina di casa, a mio parere, fa troppo rumore)
4) segue una vocazione (Luca, muoviti!) o una interiezione (Ho perso l’anello, ohibò!)
5) divide le frasi unite tramite l’asindeto, quella figura retorica con la quale si coordinano proposizioni senza usare nessun tipo di congiunzione (Grandina, quella vecchina si bagnerà, le presto il mio ombrello).
Finora abbiamo visto quando si usa la virgola, ma quando non devo usarla? Ecco alcuni casi eclatanti:
1) non si usa di solito la virgola prima della congiunzione ‘e’
2) non si mette la virgola per separare il soggetto di una frase dal predicato o quest’ultimo dal complemento oggetto
3) non si usa la virgola fra aggettivo e sostantivo, a meno di non usarla come pausa intonativa per dare maggior risalto a un concetto
In pratica la virgola va usata con la giusta misura: né troppo né troppo poco. Nel primo caso avremo paragrafi troppo spezzettati senza motivo apparente (oppure grammaticalmente sbagliati), nel secondo caso ci troveremo di fronte a proposizioni lunghissime da leggere tutto d’un fiato, quando invece delle piccole pause ci starebbero benissimo.
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