In Germania, un ragazzo di 18 anni ha denunciato una prostituta perché non avrebbe rispettato l’ora di prestazione pattuita, inducendolo all’orgasmo troppo presto. La notizia, riportata dal quotidiano tedesco Volksfreund, è a dir poco esilarante.
Un 18enne di Saarwelling, cittadina quasi al confine con la Francia, per placare i bollenti spiriti ha contattato una 26enne romena tramite un sito internet.
L’accordo prevedeva di ritrovarsi in un appartamento per un’ora bollente. Al modico costo di 160 euro, pagati in anticipo, prevedeva un «servizio completo» (lasciamo a voi lettori libera interpretazione) dalla durata, appunto, di sessanta minuti.
Peccato che il novello Rocco Siffredi sia durato appena dieci minuti. Da qui la decisione del ragazzo di denunciare la prostituta per truffa.
La versione di lei? Non è colpa sua se il ragazzo non si è saputo trattenere. La versione di lui? È stata lei a continuare a stimolarlo, nonostante la disperata richiesta di fare una pausa.
Chi ha ragione? La parola passerà al giudice. Menomale che non è successo in Italia: tremiamo all’idea di uno speciale di “Porta a porta” con tanto di plastico della “scena del delitto”.
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