[didascalia fornitore=”ansa”] [/didascalia]
Il noto virologo Roberto Burioni dice la sua sulla proposta dal ministro alla Salute Grillo del cosiddetto “obbligo flessibile” alle vaccinazioni, evidenziando di non essere d’accordo su un provvedimento del genere. ”Imporre l’obbligo vaccinale solo in caso di emergenze sanitarie epidemiche è come allacciarsi le cinture dopo un incidente stradale”, scrive Burioni sia su Facebook che su Twitter, scatenando ovviamente il dibattito sui social tra chi si dice a favore e chi contro la proposta del Movimento Cinque Stelle firmata dai senatori Stefano Patuanelli (M5S) e Massimiliano Romeo (Lega).
Ministro Grillo, imporre l’obbligo vaccinale in caso di emergenze epidemiche è come allacciarsi le cinture dopo un incidente stradale. L’obbligo tiene alte le coperture evitando le epidemie, prevenute dai vaccini e non dalle autocertificazioni, che non proteggono dalle infezioni virali, scrive Roberto Burioni sui social.
[twitter code=”https://twitter.com/RobertoBurioni/status/1027819250625470469″]
E su Facebok fa sapere: “PS: Lascio Rimini solo perché sono terminate le mie vacanze al mare (che ho peraltro prolungato rispetto al previsto), vacanze che sono state piacevolissime per me e per la mia famiglia. Non ho ricevuto a Rimini alcuno sgarbo, ma solo attestazioni di stima e di affetto. Le minacce web non mi hanno fatto piacere ma non si sono tradotte fortunatamente in nessun atto concreto, anche solo verbale”.
Ma Burioni non è certamente il solo a schierarsi contro la proposta pentastellata.
Ad esempio Maria Teresa Bellucci, Deputato e Capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Affari Sociali ha reso pubblica una nota: “L’obbligo flessibile, firmato da Lega e M5s, appare surreale, propone che solo in caso di emergenze sanitarie si potranno adottare Piani straordinari d’intervento con l’obbligo di effettuare una o più vaccinazioni per determinate coorti di nascita. Il Governo, di fatto, prevede la chiusura del recinto solo quando i buoi sono scappati mettendo in serio rischio la salute pubblica”.
”L’obbligatorietà dei vaccini è una misura di protezione per tutti – prosegue la nota – e non può essere ‘flessibilmente’ vincolata, regione per regione, quando è ormai troppo tardi e l’emergenza sanitaria si è determinata. L’epidemia di morbillo partita nei primi mesi del 2017, che ha causato più di 2700 casi, con un coinvolgimento anche di giovani adulti, operatori sanitari e personale scolastico ha dato un segnale molto forte sull’impatto negativo delle basse coperture vaccinali che dovrebbe essere preso in seria considerazione dal Governo”.
”I valori di copertura vaccinale inferiori al 95% registrati in Italia per anti-polio, anti-tetanica, anti-epatite B, per pneumococco e morbillo, solo per citarne alcuni, superano la soglia raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per limitare la circolazione di virus e batteri nella collettività e ottenere anche la cosiddetta immunità di gregge. La riduzione delle coperture vaccinali va tempestivamente arrestata, non servono piani flessibili ma una corretta campagna di informazione nazionale e il chiaro l’obbligo di vaccinarsi senza se e senza ma”.
[npleggi id=”https://www.nanopress.it/politica/2018/08/08/vaccini-il-metodo-taverna-divide-i-social-quando-ero-piccola-si-andava-dal-cuginetto-malato/219950/” testo=”Vaccini, il ‘metodo Taverna’ divide i social: ”Quando ero piccola si andava dal cuginetto malato””]