Cosa accadrà ai vaccini contro il Covid? Questa è una domanda che si stanno ponendo in tantissimi. A dire la sua opinione è stato il ministro della Salute uscente, Roberto Speranza.
I vaccini contro il Covid hanno sempre spaccato in due l’opinione pubblica: da un lato troviamo chi ha sempre creduto nella scienza e si è affidato a loro per poter sconfiggere il virus, dall’altro troviamo una massiccia dose di no vax, anche nostrani. Cosa accadrà con l’avvento del nuovo governo non è ancora chiarissimo, ma nel frattempo, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Speranza ha voluto dire la sua.
Cosa accadrà ai vaccini contro il Covid? La quarta dose sarà obbligatoria per tutti? Lo sarà solo per alcune persone considerate più “fragili”? A dire la sua è stato Roberto Speranza, ministro della Salute uscente, che di recente ha rilasciato un’intervista al Corriere della sera.
La sua posizione appare abbastanza chiara: per lui il pericolo non è scampato. La guerra contro il virus non è vinta, sebbene alcune battaglie lo siano state. Di conseguenza l’allerta deve essere sempre alta e non possiamo abbassare la guardia proprio adesso.
I contagi, infatti, stanno risalendo di nuovo, proprio adesso che le restrizioni sono state quasi del tutto abbandonate (non a caso probabilmente). Ormai, infatti, la mascherina non è più obbligatoria da nessuna parte, tranne nelle strutture sanitarie e le Rsa.
Il Covid, inoltre, sta circolando molto nelle scuole ultimamente, ma anche qui le restrizioni ormai sono praticamente pari a zero, quindi c’è bisogno di massima attenzione. Molto banalmente, spesso partono proprio da qui le catene di contagio: i bambini e ragazzi si contagiano a scuola, portano a casa il virus e lo trasmettono a genitori, fratelli, sorelle, che a loro volta contagiano amici, colleghi, conoscenti e così via.
Ecco perché secondo Speranza i vaccini sono ancora importanti, soprattutto per gli over 60, che dovrebbero procedere il prima possibile con la quarta dose. In Italia tra l’altro la campagna vaccinale ci vede tra i primissimi Paesi al mondo (e questo per quanto riguarda tutte e tre le dosi che abbiamo già fatto). Quindi, sempre secondo il ministro uscente, il nuovo governo dovrebbe spingere sulla quarta dose.
Eppure Giorgia Meloni non è sembrata molto in linea con queste sue parole, tanto da riscuotere un discreto successo anche tra i No Vax. Basti pensare che, durante il comizio di chiusura prima delle elezioni, il centrodestra ha parlato, a piazza del Popolo, esplicitamente di quello che pensa della gestione, fino a oggi, della pandemia.
Meloni in quell’occasione aveva affermato senza mezzi termini: “Noi non accetteremo più che l’Italia sia l’esperimento dell’applicazione del modello cinese a un Paese occidentale. Il ‘modello Speranza’ ci ha regalato una nazione che aveva le più grandi restrizioni e, allo stesso tempo, i più alti tassi di contagio e di mortalità. (…) Non piegheremo più le nostre libertà fondamentali a questi apprendisti stregoni, difenderemo il diritto alla salute insieme ai valori fondamentali della nostra civiltà”.
In risposta a queste parole, però, Speranza ha affermato che il modello adottato fino a ora ha avuto al centro l’evidenza scientifica e la vita delle persone. A indicare quindi che a parer suo nulla di quello che è stato fatto fino a ora non ha avuto senso.
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