Il Covid è un virus sempre presente fra di noi, ma non con la stessa pressione delle prime ondate. Tanto che i dati sono estremamente positivi, e lo vedono in netta frenata in termini di contagio. Ma, ora, c’è un altro conto da fare.
Ed è quello dei vaccini: sono stati utilizzati proprio tutti? O ce ne sono ancora a deposito? Quanto denaro pubblico rischia di esser sprecato?
Vaccini e Covid sono un binomio che, per due anni, abbiamo sempre visto camminare insieme. A questi, deve essere, ora, affiancato anche un altro termine: quello di denaro pubblico. Ebbene sì: perché accanto alla frenata, in termini di contagi, del Covid stesso, ora la domanda è: cosa ce ne faremo di tutti i vaccini che sono rimasti inutilizzati?
In effetti, la campagna vaccinale, specie per i soggetti fragili e per gli over 60 e 80, per la quarta dose, è ancora in corso, ma la risposta non è stata fattiva come per le prime tre di dosi. I dati affermano che i numeri dei contagi sono in netto calo e che la pandemia sembra essere alle battute finali.
Da lì, la conseguenza: se il Covid sembra essere alla fine, i cittadini non si vaccineranno più. Perciò, tante potrebbero essere le dosi dell’importante siero che resteranno inutilizzate. Tanti sono i vaccini che sono destinati a rimanere nei depositi, già acquistati dai singoli Stati che speravano di smaltirli, con l’avvento della campagna vaccinale per la quarta dose. Ma così non è stato.
C’è una clausola di accordo fra l’Unione Europea e Pfizer: una postilla che “obbliga” l’Europa ad acquistare, nel solo 2023, 450 milioni di dosi. Di queste, 61,2 milioni sono destinate all’Italia. I vaccini aggiornati contro le varianti Omicron 4 e 5 che sono arrivati a fine estate. Ma dall’altro lato, ci sono ancora 15 milioni di dosi inutilizzate del vaccino “non aggiornato”. Che farne?
Stando a quanto scrive il quotidiano “La Stampa”, sono 3 i miliardi di euro spesi per i vaccini. Ma, come dicevamo, altri ne sono in arrivo. Ci sarebbe un tentativo in corso, ovvero quello di suddividere, in più anni, l’arrivo di queste fiale perché, alla fine, si tratterebbe comunque di vaccini che saranno destinati a rimanere confezionati e, poi, andare al macero, visto che il numero delle somministrazioni è in costante diminuzione.
L’Europa ha acquistato dosi sia contro Omicron 1, ma anche contro le sue varianti e con gli aggiornamenti. In sostanza, quante potrebbero essere le dosi sprecate e inutilizzate di vaccino? Andiamo per ordine. Ci sono 9 milioni di dosi prodotte dalla Sanofi, che sono state acquistate nel 2020, ma consegnate solo in questi giorni. Con quelle che già ci sono, si arriva alle prime 80 milioni di fiale.
A questi, aggiungiamoci i vaccini scaduti a fine 2022. Ancora: le 60 milioni di dosi donate all’Africa, in gran parte inutilizzate perché arrivavano in luoghi privi del supporto per poterle conservare. Si arriva, così, a 173,1 milioni di dosi inutilizzate.
In pratica, per ora, 3 miliardi di euro buttati. Sarà possibile fermare tutto questo spreco di denaro pubblico?
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