Non bastano i numeri del ministero della Salute sull‘emergenza morbillo in Italia a fermare il no ai vaccini obbligatori. In Emilia Romagna, Regione che per prima ha reso obbligatorio il percorso vaccinale per l’iscrizione all’asilo nido, il fronte dei genitori no vax ha trovato l’appoggio del Movimento 5 Stelle, almeno a Bologna. Come racconta Repubblica, la consigliera Elena Foresti ha partecipato alla riunione del comitato “Vaccipiano” che porta avanti la battaglia contro l’obbligatorietà dei vaccini: pur dichiarandosi non contraria ai vaccini e specificando di aver fatto vaccinare i figli, Foresti ha chiesto che il comitato anti vaccinisti venga ascoltato dalle autorità comunali con un’audizione a Palazzo d’Accursio, insieme all’Ausl e Istituzione Scuola. A suo dire, i genitori no vax hanno espresso perplessità “ragionevoli” e chiede di dare “chiare e trasparenti informazioni per una scelta consapevole e serena“, a partire da una “dichiarazione scritta sulla sicurezza dei richiami, anche fatti a poca distanza l’uno dall’altro“. Quello di Bologna non è un caso isolato: spesso il Movimento 5 Stelle ha mostrato posizioni ambigue sul tema dei vaccini obbligatori, sposando più le false cause anti vax che quelle vere della scienza medica.
Il dato dei vaccini in calo in tutto il Paese è “preoccupante”, come lo ha definito il comunicato ministeriale, ma il fronte contrario ai vaccini non sembra intenzionato a frenare, complice anche la sponda di alcuna politica attirata dal populismo e dalle teorie pseudo complottiste.
A questo proposito, il M5S si è dimostrato il più aperto e disponibile nei confronti dei genitori anti vax, intervenendo a loro fianco e sostenendoli nelle loro battaglie, come sta succedendo a Bologna.
L’inviata di Repubblica, presente all’incontro bolognese dell’associazione “Vaccipiano” ha rivelato che all’incontro non si chiedeva tanto il confronto, ma si sosteneva l’inutilità e la pericolosità dei vaccini, richiamandosi a false teorie scientifiche come la correlazione tra autismo e vaccini, smentita a livello ufficiale. Nel corso dell’assemblea è stato sentito al telefono anche il dottor Dario Miedico, medico legale noto per essere una delle “fonti” degli anti vaccinisti italiani.
M5S, no ai vaccini anche in Lombardia
In alcuni video visibili su Youtube, Miedico (già richiamato dall’Ordine dei Medici della Lombardia e a rischio radiazione) parla dei “danni da vaccinazione” e insiste nel chiedere la libertà di non vaccinarsi: con la collega Gabriella Lesmo, pediatra che sostiene la correlazione tra vaccini e autismo, è stato sentito anche dalla Commissione Sanità della Regione Lombardia in un’audizione sul tema dell’obbligatorietà dei vaccini, in discussione. A convocarli è stato il Movimento 5 Stelle della Lombardia: il consigliere M5S Dario Violi ha depositato un progetto di legge regionale sulla cancellazione dell’obbligo vaccinale. “Numerosi paesi europei hanno cancellato l’obbligo e l’Italia costringe ad un numero di vaccinazioni di molto superiore a quello di altri paesi. Paesi nei quali non c’è alcuna emergenza sanitaria. La proposta di legge depositata ha generato anche un ampio dibattito pubblico con posizioni opposte“, si legge nel testo che accompagna il video pubblicato sul web.
Il Ministero smentisce il M5S sui vaccini
Non solo. A ridosso della pubblicazione dei dati sull’avanzare del morbillo in Italia, i deputati M5S in Commissione Affari Sociali alla Camera e il presidente del Gruppo Camera, Andrea Cecconi, hanno chiesto ufficialmente al ministero di fare “chiarezza” sui dati pubblicati. “Prima che si ingeneri una situazione di panico, chiediamo al ministero competente di escludere che i casi che stanno avvenendo in questi giorni siano discordanti rispetto al ciclo dei picchi di questa malattia”, si legge nel comunicato. “Questo al fine di meglio circostanziare la situazione di allarme che si sta venendo a determinare che la stessa Lorenzin non sta contribuendo a circoscrivere”. In pratica, i deputati del M5S sostengono che il picco dei casi di morbillo registrato nei primi mesi del 2017 non sia dovuto al calo delle vaccinazioni ma sia un fenomeno “naturale” della malattia.
A rispondere è stato il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Ranieri Guerra. “Dire che è normale che si generino epidemie di morbillo in cicli pluriennali è una sciocchezza. Nessuna epidemia dovrebbe manifestarsi al raggiungimento delle soglie di copertura indicate dal Piano nazionale. Quanto sta accadendo è dovuto all’abbassamento delle stesse. Non c’è che un modo per prevenirle, ed è vaccinarsi tutti”, precisa Guerra. L’unico modo per fermare il diffondersi del virus, ha ricordato il dottore, è raggiungere l’immunità di gregge del 95% e lo si ottiene solo con i vaccini.
Il no ai vaccini in Senato
Non si può non ricordare il caso della mancata proiezione del film “Vaxxed – from cover up to catastrophe“, discusso documentario contro i vaccini, che lo scorso settembre rischiò di arrivare in Senato grazie al senatore ex M5S, ora GAL, Bartolomeo Pepe. Il film è diretto da Andrew Wakefield, l’ex medico inglese che, con uno studio falso, mise in giro la bufala della correlazione tra autismo e vaccini. Wakefield è stato radiato dall’Ordine dei medici: il suo presunto studio non solo era basato su dati falsati, ma serviva a spingere un nuovo vaccino di sua invenzione, creando così una finta emergenza per fare soldi veri. Solo le polemiche e l’intervento del Presidente del Senato ha bloccato la proiezione del film, già negata al Tribeca Film Festival di Robert De Niro, in quella che doveva essere l’anteprima europea. L’incontro era stato organizzato, perché fosse “aperto principalmente al mondo dell’informazione, nonché della politica e della scienza” in modo da creare il dibattito e sentire posizioni contrastanti.
È quello che ripetono tutti gli esponenti politici che supportano gli anti vaccinisti. “Se la politica non può sostituirsi alla scienza, il tema dell’obbligo vaccinale è squisitamente politico quando parliamo di libertà di scelta e la corretta informazione sul tema”, disse il consigliere M5S Violi a proposito dell’audizione dei medici no vax in Lombardia.
La loro tesi è che si debba libertà di scelta tra due posizione opposte ma ugualmente valide. L’errore è quanto di più grave e pericoloso ci possa essere: la scienza non è democratica. Nell’ambito scientifico uno non vale uno, il parere di un truffatore non ha lo stesso peso di quello dell’intera comunità scientifica I rischi sono seri perché la disinformazione crea pericoli reali: l’opinione di un genitore che non ha mai aperto un libro di medicina ma che “si è informato su internet” non ha lo stesso valore di quanto sostenuto da persone che dedicano la loro vita a studiare le malattie. Mettere sullo stesso piano scienza e non scienza non è “libertà di scelta” è disinformazione e pessima politica, ammantata dal peggior populismo.