I vaccini sono diventati obbligatori per poter frequentare gli asili nido in Emilia Romagna. Lo ha stabilito una delle leggi (la prima varata da una regione italiana) approvate con il progetto della Giunta regionale di riforma dei servizi educativi per la prima infanzia. Per poter essere ammessi agli asili, ai bambini emiliani dovranno essere somministrati l’antipolio, l’antidifterica, l’antitetanica e l’antiepatite B. Per mettersi in regola c’è tempo fino all’inizio del prossimo anno scolastico.
La legge, che coinvolgerà circa 32.500 bambini fino a tre anni di età, si è resa necessaria perché la percentuale di vaccinati nel 2015 è scesa al 93,4%: una soglia inferiore al 95%, il limite indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che garantisce la migliore protezione alla popolazione. Stefano Bonaccini, presidente della Regione, auspica che l’Emilia Romagna possa aprire la strada al resto del Paese: “La nostra legge è a tutela della salute pubblica delle nostre comunità, e soprattutto dei bambini più deboli, quelli che per motivi di salute, immunodepressi o con gravi patologie croniche, non possono essere vaccinati e che sono quindi più esposti a contagi”.
“I genitori hanno cambiato atteggiamento verso le vaccinazioni pediatriche – attacca Bonaccini – soprattutto per via di informazioni non corrette e prive di basi scientifiche che vengono diffuse in particolare online. Viceversa, noi abbiamo deciso che la salute delle persone va garantita e protetta, non lasciata a improbabili convinzioni o, per usare le recenti parole sui vaccini del presidente Repubblica Mattarella a sconsiderate affermazioni prive di fondamento”. Plauso anche dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin: “Tutelare la salute pubblica è il nostro grande obiettivo. Dobbiamo dare ascolto alla scienza: i vaccini rappresentano lo strumento più importante di prevenzione”.
Quello dei vaccini è ormai da anni un terreno minato: sono sempre di più gli italiani che hanno deciso di non vaccinare i propri figli in seguito alla diffusione di luoghi comuni e informazioni secondo cui i vaccini sarebbero rischiosi per la salute. Tanto che l’Ordine dei medici è arrivato a chiedere sanzioni disciplinari per chi li sconsiglia.
I 5 Stelle gli unici a votare contro la legge
La presa di posizione dell’Emilia Romagna è quindi destinata a suscitare reazioni e polemiche. Innanzitutto non tutti i partiti hanno votato a favore della legge. La Lega Nord si è astenuta, mentre i 5 Stelle sono stati gli unici a votare contro. Il consigliere regionale M5S Raffaella Sensoli spiega: “Nessuno si è mai sognato di mettere in discussione l’utilità dei vaccini, le nostre critiche riguardano soprattutto il metodo con il quale si vuole portare avanti questa obbligatorietà che non farà altro che allontanare ancor di più quei genitori che oggi, a causa anche della scarsa informazione, continuano a non voler vaccinare i propri figli. La coercizione non era e non è la strada giusta”.
Il Codacons ha sollevato invece dubbi sulla costituzionalità della legge, spiegando che “se verrà messa in pratica porterà a una raffica di denunce contro gli asili nido”, a rischio accuse per abuso d’ufficio e violenza privata.
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