Vaccini obbligatori in Italia: quali sono e cosa si rischia a non vaccinare i bambini

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Quali sono i vaccini obbligatori in Italia, e cosa rischiano i genitori che non vaccinano i loro bambini? Con il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri, voluto dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in Italia è stata reintrodotta l’obbligatorietà delle vaccinazioni per poter iscrivere i bimbi fino a sei anni ad asili nido e scuole materne. Obbligatori anche i vaccini alle elementari ma, in questo caso, la violazione prevede sanzioni e non il divieto di iscrizione a scuola.
E non solo: i genitori che non rispettano l’obbligo di vaccinare i figli rischiano multe salate fino alla sospensione della potestà genitoriale. Una scelta che ha scatenato polemiche da parte dei genitori che hanno deciso di non vaccinare i figli. Provocando l’aumento di malattie altrimenti debellate, come il morbillo, e il drastico calo delle vaccinazioni in Italia. Le misure del decreto entrano in vigore dal prossimo anno scolastico.

Vaccini obbligatori per bambini da 0 a 6 anni
I vaccini obbligatori per i bambini da 0 a 6 anni, condizione necessaria per poter accedere ad asili nido e scuole materne, sono 12. I vaccini contro polio, difterite, tetano, epatite b, pertosse, emofilo b si fanno ai neonati che abbiano compiuto tre mesi di vita. I vaccini contro morbillo, parotite, rosolia e varicella si fanno tra i 13 e i 15 mesi. I due vaccini antimeningococco (B e C) si fanno invece in una data intermedia tra i tre e i 15 mesi.

Vaccini obbligatori dai 7 a 16 anni
Le vaccinazioni (con i richiami negli anni successivi) restano obbligatorie anche tra i 7 e i 16 anni. La differenza con la fascia d’età inferiore è che bimbi e ragazzini non vaccinati potranno iscriversi alla scuola media e ai primi anni delle superiori, ma i genitori non restano immuni alle sanzioni.

Quando è possibile non vaccinare i bambini?
La vaccinazione non è obbligatoria in caso di accertato pericolo per la salute del bambino a causa di particolari condizioni fisiche, che devono essere certificate dal pediatra o dal medico di medicina generale. In questo caso i bimbi vengono ammessi a scuola, nelle classi dove sono presenti solo compagni immunizzati e vaccinati.

Le sanzioni per i genitori chi non vaccinano i figli
Il dirigente scolastico, pena il reato di omissione di atti d’ufficio, è tenuto a segnalare alla Asl entro cinque giorni i nomi dei minori non vaccinati. La Asl a quel punto convoca i genitori, invitandoli a fare i vaccini. Se essi si rifiutano scatta la sanzione amministrativa che va da 500 a 7.500 euro e, in caso di mancato pagamento, è previsto l’invio di cartelle esattoriali.

Sospensione potestà genitoriale per chi non vaccina i figli
Oltre alla sanzione, per i genitori che non vaccinano i figli nonostante la segnalazione della Asl scatta la denuncia al Tribunale dei minorenni per la sospensione della potestà genitoriale. Questo è uno dei punti che ha scatenato maggiori polemiche da parte dei genitori anti-vaccini, tanto che il ministero della Salute ha dovuto pubblicare sul sito una comunicazione ufficiale, precisando che «non è prevista alcuna sospensione automatica della patria potestà da parte dei tribunali dei minori in caso di rifiuto di vaccinazione».

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