Interviene pure Piero Angela sulla ‘querelle’ vaccini. Il giornalista e divulgatore scientifico si schiera a favore delle vaccinazioni, ospite di ‘In Mezz’Ora’ e definisce “pensiero magico” la tendenza ad avere un occhio di riguardo per le “cose alternative” che, però, non è affatto detto che siano migliori di quelle tradizionali. Come in questo caso. Insieme a Piero Angela, tra gli ospiti della trasmissione, c’era anche Roberto Burioni. Si discuteva di vaccini e scienza contestata.
Lucia Annunziata chiede al giornalista di prendere posizione in un clima di tensione tra chi dice no ai vaccini e chi invece è d’accordo con la nuova delibera: “Nessuno contesta la scienza, la fisica, la biologia, la matematica, la geologia…ma l’applicazione della medicina. Ricordo quando ci fu il caso Di Bella e andai a parlare con Veronesi e Garattini. Tutti e due i tassisti che mi accompagnarono mi chiesero cosa ne pensavo, ma io lo chiesi loro e mi risposero che Di Bella era come Galileo e aveva scoperto la cura per il cancro”.
L’autore di ‘Superquark’ parte dall’aneddoto per spiegare che “si contestano metodi, personaggi, interessi e industrie. Dentro internet si trova di tutto, ma anche i giornali, settimanali, televisioni hanno un occhio di riguardo per le cose alternative. C’è tendenza in gran parte delle persone ad avere un pensiero magico…qualcosa di dolce, naturale, che non cura il sintomo, la ma persona. Fidatevi dei medici, non date retta a queste cose che circolano, sempre sulla base di una onestà intellettuale che la scienza richiede. Non dimentichiamo che i galilei non sono quelli che vendono il pensiero magico. La scienza si basa sul dubbio. La velocità della luce non si decide ad alzata di mano, a maggioranza”.
Pure Burioni ha parlato dell’importanza di vaccinarsi: “In particolare quello contro il morbillo è un vaccino molto efficace, ma è un peccato non essere riusciti a debellare la malattia. In Italia c’è una copertura molto bassa. Si accaniscono contro i vaccini e non contro altre terapia che rendono più soldi alle multinazionali”. E ancora: “La scienza è fatta da uomini e dove ci sono uomini ci sono la menzogna, l’ambizione e e l’interesse. Però, come si spiega che i farmaci più sotto il tiro siano i vaccini che fatturano l’1,4 per cento della spesa sanitaria (318 milioni) quando un solo farmaco per l’epatite C costa un miliardo e 700 milioni? Non abbiamo memoria di quello che hanno fatto i vaccini. L’anno scorso in Austria una persona è morta di difterite”.