Vaccino antinfluenzale 2014-2015: cosa bisogna sapere, quali le controindicazioni e gli effetti collaterali? Con l’arrivo delle temperature basse, non si fanno attendere anche i malesseri stagionali. L’influenza sta per contagiare migliaia di italiani e il vaccino può rivelarsi utile per prevenire il contagio. Il Ministero della Salute ha recentemente informato la popolazione che per l’inverno 2014-2015, avremo a disposizione una composizione tetravalente, ossia capace di coprire l’organismo dal contagio di ben quattro ceppi virali. Chi deve vaccinarsi e quali sono le cose da sapere? Vediamo nel dettaglio tutti i particolari.
Cos’è il vaccino e quando farlo
La composizione del vaccino è realizzata sulla base delle indicazioni fornite dall’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, e dell’ente di controllo del farmaco europeo, l’Ema. Il vaccino tetravalente è studiato per coprire dai seguenti ceppi virali: il ceppo A/California/2009; il ceppo A/Texas/2012; il ceppo B/Massachussets/2012; il ceppo B/Brisbane/2008. Per vaccinarsi, si possono raccogliere tutte le informazioni necessarie, rivolgendosi al medico di famiglia oppure all’azienda sanitaria locale. Si hanno a disposizione due mesi, all’incirca dalla metà di ottobre fino agli ultimi giorni di dicembre. L’efficacia del vaccino si estende dalle due settimane successive fino ai 6/8 mesi. Poi, si riduce gradualmente.
Chi deve vaccinarsi?
Il vaccino antinfluenzale e’ offerto gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale per i soggetti più a rischio quali i bambini, persone di età pari o superiore a 65 anni, soggetti a rischio di complicanze per patologie pregresse o concomitanti, donne al secondo o terzo trimestre della gravidanza. Il vaccino è consigliato anche per le persone residenti nelle strutture socio-sanitarie e per il personale sanitario.
Controindicazioni
Il caso delle morti sospette dopo la somministrazione del vaccino antinfluenzale fa tornare alla ribalta una domanda sulla quale si è detto parecchio nel corso degli anni: i vaccini sono pericolosi? Secondo molti esperti, i benefici della vaccinazione supererebbero i rischi. Massimo Galli, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’ospedale Luigi Sacco di Milano, ha spiegato quali possono essere i rischi, partendo da una fondamentale distinzione. Bisogna innanzitutto tenere conto degli eventuali problemi che riguardano strettamente la produzione dei vaccini. I controlli vengono sempre effettuati e lo dimostra, ad esempio, il ritiro di due milioni di dosi di vaccini nel 2012 a causa della contaminazione da batteri. Casi come questi indicano, quindi, che i controlli funzionano.
Poi bisogna considerare anche eventuali effetti collaterali che possono presentarsi. I rischi, secondo l’esperto, sarebbero limitati e riguarderebbero in maniera particolare delle reazioni allergiche, così come avviene con la somministrazione di altri farmaci. Ci sono degli effetti di minore rilevanza, come arrossamenti, dolori articolari o muscolari, mal di testa o febbre, e conseguenze più gravi: potrebbe presentarsi anche uno shock anafilattico, una condizione rara, ma gravissima, visto che può portare anche alla morte. Si è parlato a volte anche di una possibile relazione tra la vaccinazione antinfluenzale e l’insorgenza della sindrome neurologica di Guillain-Barré. E’ stato fatto notare, però, che, secondo il Registro dei medici inglesi, la probabilità dell’insorgenza di questa patologia sarebbe molto più alta in chi si ammala di influenza.
Regole generali
Per difendersi dalla diffusione dell’influenza, oltre al vaccino, è bene tenere sempre a mente le regole basilari che possono aiutare a ridurre il rischio di contagio dei virus. Basta seguire le principali norme igieniche come lavarsi le mani prima di mangiare, evitare contatti ravvicinati con le persone che hanno l’influenza e coprire naso e bocca quando si starnutisce. E’ bene anche imparare a individuare tempestivamente i sintomi: spesso si accusano febbre e nausea, accompagnati da colpi di tosse e raucedine.