Contro la meningite è disponibile un vaccino, che presenta però anche dei rischi. Scopriamo i costi e quali sono le tipologie di vaccino a cui fare ricorso per prevenire l’insorgenza di questa patologia. La meningite è un’infezione delle meningi, che sono le membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Diversi gruppi di meningococchi possono determinare l’insorgenza di questa infezione. In Italia e in Europa sono diffusi soprattutto i tipi B e C. Proteggersi attraverso la vaccinazione è molto importante, sia nel nostro Paese che quando si decide di fare un viaggio all’estero.
La meningite non è una malattia molto diffusa, però si tratta di un’infezione che, quando colpisce, può rivelarsi anche piuttosto grave e che può avere una rapida evoluzione. La mortalità per meningite, secondo i dati resi dall’Istituto Superiore di Sanità, ammonta circa al 10-15%. Le cause più frequenti di mortalità sono rappresentate da sepsi o setticemia. In molti casi si possono manifestare delle conseguenze serie, come, per esempio, un ritardo mentale, malattie del sistema nervoso, sordità e disturbi che interessano il campo psicoaffettivo. La terapia della meningite si basa sull’uso degli antibiotici. Perché questi siano efficaci, però, è importante che la diagnosi avvenga con tempestività.
Vaccini meningite: quali fare?
Contro la meningite sono disponibili tre tipi di vaccini. Il primo è quello contro il tipo C, il secondo contro il tipo B e il terzo è il vaccino tetravalente contro i tipi A, C, W135 e Y.
Il vaccino contro il meningococco B è stato autorizzato nel 2013. Il costo del vaccino per il meningococco B può variare, perché in alcune regioni (Veneto, Toscana, Liguria, Puglia, Basilicata, Sicilia, Friuli Venezia Giulia) è gratuito, mentre in altre, come la Lombardia, è a pagamento. Il suo costo ammonta a 120 euro. Non esistono dosi precise da somministrare, anche perché queste variano a seconda dell’età in cui si comincia la somministrazione. Si può fare a partire dai 2 mesi di età e possono farlo anche gli adulti, tenendo conto comunque dei rischi e dei possibili effetti collaterali, che indichiamo nel paragrafo apposito.
Il vaccino di tipo C rientra tra le vaccinazioni raccomandate dal piano nazionale. Non ha un costo, visto che è disponibile in maniera gratuita su tutto il territorio nazionale. In genere viene somministrata una singola dose dopo i 15 mesi. Secondo le indicazioni fornite in Italia, però, è possibile anticipare anche la vaccinazione in caso di soggetti particolarmente a rischio. Per questi casi si può fare ricorso a 3 dosi, una a 3, una a 5 e un’altra a 11 mesi. Negli altri casi non è necessario un richiamo. Alcuni si chiedono come mai il vaccino contro la meningite C rientri tra le vaccinazioni raccomandate e non tra quelle obbligatorie. Gli esperti spiegano che in realtà tutti i vaccini sono importanti e andrebbero fatti, sia per proteggere la persona vaccinata, sia per proteggere tutti gli altri. Più alta è infatti la copertura vaccinale, minore è la diffusione della malattia e la possibilità che si trasformi in una vera e propria epidemia. Tutti, anche gli adulti, dovrebbero sviluppare un senso di consapevolezza che possa portare a sentire il bisogno di ricorrere ai vaccini come forma di prevenzione della meningite. Anche questo tipo di vaccino può presentare dei rischi, di cui parleremo nel paragrafo dedicato.
Il vaccino tetravalente, chiamato anche quadrivalente coniugato, è indicato soprattutto per coloro che vogliono avere una protezione più alta. E’ raccomandato in particolare nel caso in cui si voglia intraprendere un viaggio all’estero. Possono ricorrere a questo tipo di vaccino tutti i soggetti dai 2 anni in poi, gli adulti e anche i bambini che non hanno effettuato il vaccino contro il tipo C. Possono essere soggetti a questa vaccinazione anche i ragazzi tra i 12 e i 16 anni, che sono stati vaccinati già contro il tipo C, perché così a loro viene garantita una copertura più completa. E’ gratis per i soggetti che hanno problemi di immunodeficienza. Gli altri pazienti, invece, devono pagare un ticket variabile, il cui costo è di circa 30 euro. Il vaccino tetravalente può presentare anche degli effetti collaterali, che vengono spiegati nel paragrafo specifico dedicato ad essi.
La prevenzione della meningite
E’ essenziale ricorrere al vaccino contro la patologia, per prevenirne l’insorgenza. La meningite si presenta con dei sintomi iniziali come dolore alle gambe, piedi freddi e un colorito anomalo. Il quadro sintomatico poi varia a seconda dell’età e della causa dell’infezione. Sintomi comuni a tutte le forme sono la febbre, l’irritabilità, il mal di testa, il torcicollo e le eruzioni cutanee. A volte chi è colpito dalla meningite ha anche le convulsioni.
Vaccino meningite: rischi e effetti collaterali
Quando si esegue il vaccino per la meningite, la cui diffusione ha toccato anche l’Italia con diversi casi, bisogna essere consapevoli anche dei rischi a cui si può andare incontro. Si tratta di effetti indesiderati come:
Il vaccino è controindicato per chi ha la febbre e per chi soffre di un’ipersensibilità ai componenti del vaccino. Non si conoscono dal punto di vista strettamente medico gli effetti a cui si può andare incontro se si è in gravidanza.
Si sono avute parecchie polemiche perché alcuni sostengono un possibile legame esistente tra i vaccini e l’autismo. Tuttavia nessuna evidenza scientifica ha confermato attualmente questa ipotesi, che rimane una di quelle che fanno più paura e che spinge molti genitori a non ricorrere ai vaccini per i bambini.
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