Dopo l’approvazione del vaccino Pfizer-BioNTech da parte dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, il 26 dicembre arriveranno in Italia le prime 9.750 dosi di vaccino contro il Coronavirus.
Ad affermarlo è Paivi Kerkola, Country Manager di Pfizer in Italia, durante una conferenza stampa online. Il vaccino arriverà così in tempo per il V-Day, il prossimo 27 dicembre.
La prima persona ad essere vaccinata contro Sars-CoV-2 sarà Claudia Alivernini, infermiera di 29 anni romana che lavora presso il reparto di malattie infettive dello Spallanzani. Ed è proprio nell’ospedale romano che la donna riceverà la dose di Pfizer-BioNTech.
Le dosi che arriveranno in Italia saranno in tutto 27 milioni e saranno parte delle 200 milioni di dosi già acquistate dall’Unione Europea.
Le prime dosi saranno consegnate sabato allo Spallanzani e saranno poi distribuite per il V-Day. In conformità con il contratto di fornitura, le altre dosi saranno consegnate per tutto il 2021.
La distribuzione sul territorio nazionale sarà stabilita secondo i criteri di priorità indicati dal nostro Servizio sanitario. Inoltre, il vaccino è attualmente autorizzato per i soggetti sopra i 16 anni.
Valentina Marino, direttore medico di Pfizer Italia, ha spiegato nel corso della conferenza stampa che sono “programmati studi sulla fascia d’età pediatrica”.
“Questa approvazione segna un momento storico in Italia nella lotta contro questa malattia mortale” ha detto Kerkola. “Apprezziamo il lavoro svolto da tutte le autorità regolatorie coinvolte a livello centrale e nazionale, per l’attenta valutazione del nostro vaccino contro Covid-19 e la tempestività con la quale hanno agito consentendo di aiutare a proteggere i cittadini italiani”.
“È incoraggiante vedere che il nostro vaccino a mRna è ora approvato anche in Italia. Il numero dei Paesi che hanno autorizzato l’uso del nostro vaccino è in costante aumento ed è importante per contribuire ad affrontare questa pandemia” ha detto Sean Marett, Chief Bussiness Officer e Chief Commercial Officier di BioNTech, azienda titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio nei Paesi dell’Unione Europea.
“Insieme al nostro partner Pfizer non vediamo l’ora di spedire i vaccini in Italia” ha concluso Marett.
Durante la conferenza stampa si è parlato anche della variante inglese del Coronavirus. Marino ha spiegato che, essendo i test iniziati la settimana scorsa, non ci sono ancora dettagli riguardati la sua non efficacia sulla variante inglese di Covid-19.
Gli esperti stanno verificando l’effetto della variante inglese sull’efficacia del vaccino, partendo dal fatto che essa “corrisponde a un paio di mutazioni della proteina Spike”.
“Sembrerebbe improbabile che queste possano andare a inficiare sull’efficacia del vaccino” ha detto l’esperta.
Oltre all’infermiera, nella prima giornata di vaccinazioni sarà somministrato il vaccino anche ad una ricercatrice e due medici, tutti dello Spallanzani. Da subito, i quattro soggetti saranno in prima linea per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
Per quanto riguarda l’obbligatorietà alla vaccinazione, per ora non è prevista. Una ricerca, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, ha rivelato che il 67% degli italiani, due persone su tre, sono disponibili a vaccinarsi. Tra gli anziani, invece, si arriva all’84%.
Anche i più giovani, nella fascia d’età tra i 18 e 34 anni, sono disponibili (76%). Questa percentuale scende se si parla di soggetti tra i 50-69 anni (67%) e tra i 35-49 anni (59%).
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