La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha parlato del vaccino anti-Covid e ha presentato oggi un nuovo set di linee guida europee per cercare di coordinare la risposta di tutti i governi alla pandemia.
“La situazione è molto grave, nessun Paese è risparmiato dalla seconda ondata e i casi di Covid confermati la scorsa settimana in Europa sono 1,1 milioni: possiamo aspettarci che i numeri aumenteranno ulteriormente nelle prossime 2 o 3 settimane”.
“Nel migliore scenario possibile gli accordi per l’acquisto anticipato dei vaccini “anti-Covid” che abbiamo con le società farmaceutiche prevedono un range tra i 20-50 milioni di dosi consegnate ogni mese, da quando le prime società saranno pronte” ha detto la presidente in merito al vaccino.
Se tutti i candidati, ha aggiunto la presidente della Commissione europea, “avessero successo, nel 2021 avremo 1 miliardo e 220 milioni di vaccini”. Al contrario, se non tutti dovessero riuscire a consegnare il vaccino, “potremmo vaccinare 700 milioni di persone”.
Le proposte portate oggi a Bruxelles saranno discusse domani, giovedì 20 ottobre, dai capi di Stato e di governo durante un video summit pomeridiano convocato dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
Test rapidi di massa, app di tracciamento che funzionino in tutti i Paese UE, uniformità delle quarantene e campagne di prevenzione sono le linee guida proposte a Bruxelles che saranno discusse domani.
I singoli Stati dovranno farsi trovare pronti appena il vaccino sarà autorizzato dall’Ema, l’agenzia europea del farmaco. Questo, probabilmente, avverrà tra fine gennaio e inizio febbraio, come ha spiegato in un’intervista a Repubblica il direttore esecutivo Guido Rasi.
La strategia sui vaccini dovrà quindi essere comune e sarà fondamentale la risposta reattiva dei governi. Infatti, chi non si farà trovare pronto con i piani per la loro distribuzione vedrà allungarsi i tempi per la vaccinazione di massa di almeno 4-5 mesi. Così facendo, i Paesi impreparati non potranno arrestare la vita della pandemia.
Per questo motivo Bruxelles chiede ai governi di preparare una strategia nazionale per i vaccini e un piano di comunicazione mirato a contrastare le fake news che continuano a destabilizzare la salute e la sicurezza di tutto il territorio europeo
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