Salgono a 3 i casi di vaiolo delle scimmie accertati in Italia: dopo il “paziente zero”, altri due contagi che sarebbero legati allo stesso. Tutti i pazienti si troverebbero presso l’Istituto Spallanzani di Roma.
Sotto osservazione i 3 casi casi di vaiolo delle scimmie finora registrati in Italia. Gli ultimi 2 scoperti nel Lazio avrebbero un legame con il “caso zero” individuato nel Paese, e tutti sarebbero attualmente trattati presso l’Istituto Nazionale per le Malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” della Capitale.
Vaiolo delle scimmie: 3 casi confermati in Italia, tutti allo Spallanzani di Roma
La conferma di altri 2 casi dopo lo “zero” individuato a Roma, poche ore fa, arriva da Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio che ne avrebbe avuto contezza dal Seresmi (Servizio regionale per la sorveglianza delle malattie infettive):
“anche gli altri due casi sospetti correlati con il caso zero italiano sono stati confermati. Pertanto salgono a 3 i casi di vaiolo da scimmie, tutti presi in carico dall’Istituto Spallanzani”.
D’Amato ha reso noto di aver aggiornato il ministro della Salute, Roberto Speranza, in merito alla evoluzione della situazione. Lo stesso titolare del dicastero, a margine della scoperta del primo caso italiano, aveva dichiarato di mantenere alto il livello di attenzione pur senza allarmismi.
Vaiolo delle scimmie, la risposta dell’esperto sullo spettro focolaio
Nel corso di un intervento ai microfoni di Adnkronos Salute, il virologo Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’AOU di Pisa e vicepresidente della Società italiana di microbiologia, ha precisato gli attuali contorni dello scenario italiano.
In particolare, riferendosi allo spettro di un focolaio avanzato da alcuni, l’esperto ha chiarito che l’infezione si manifesta con sintomi evidenti ed è per questo facile da intercettare e isolare scongiurando così un potenziale allargamento incontrollato dei contagi.
La contagiosità del vaiolo delle scimmie
E ancora Pistello, nel corso della stessa intervista, ha precisato inoltre che la contagiosità di questa malattia sia decisamente differente, e minore, rispetto a quanto osservato con il Coronavirus (SARS-CoV-2) e persino il morbillo.
Il direttore generale dello Spallanzani, Francesco Vaia, in queste ore ha sottolineato che quanto registrato attualmente in merito al vaiolo delle scimmie sia del tutto incapace di destare allarme. Occorre monitorare, ma nessun segnale preoccupante sarebbe presente per innescare un livello di allerta come quello visto con il Covid.
Secondo quanto dichiarato da Vaia ai microfoni di Rai Radio 1, riferisce Ansa, si tratterebbe di una malattia già nota e di una forma “minore”, quindi meno aggressiva rispetto al vaiolo tradizionale.