Il vaiolo delle scimmie è arrivato, già da qualche tempo, nel nostro Paese. Dall’ospedale Spallanzani di Roma si dà inizio alla campagna vaccinale contro questa nuova malattia, per particolari categorie di persone.
Anche se al momento è destinato solo ad alcune persone, non si esclude una possibile e maggiore estensione a più persone.
Vaiolo delle scimmie: anche l’Italia prende i vaccini
Oltre a Covid, con il quale stiamo imparando a convivere, ora a far paura è un altro tipo di virus: quello del Vaiolo delle scimmie. Se, all’inizio, il nostro paese, come anche l’Europa, non ne sembravano colpiti, oggi anche noi dobbiamo iniziare a fare i conti con questo non gradito ospite.
La campagna di vaccinazione, destinata a determinate categorie di persone è partita, anche, nel nostro Paese. Dall’ospedale “Lazzaro Spallanzani” di Roma annunciano che, per evitare la sua maggiore diffusione e rallentare i contagi, il vaccino (anche in questo caso) è l’arma migliore, più potente e più veloce che possediamo.
La vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie, al momento, è destinata ad alcune categorie di persone: bisessuali, persone gay, transgender, agli uomini che hanno rapporti con persone dello stesso sesso e a personale di laboratorio che, in qualche modo, può o potrebbe entrare in contatto con il virus stesso.
Secondo le indicazioni dell’EMA, la vaccinazione è destinata a coloro che hanno dai 18 anni in su e prevede la somministrazione di due dosi, con una distanza fra l’una e l’altra di minimo 4 settimane, per permettere all’organismo stesso di recepire le informazioni e “accettare” la presenza e la produzione di questi nuovi anticorpi.
A quali territori è destinato
Una circolare della Commissione Europea ha, anche, stabilito le quantità di vaccino antivaiolo Jynneos, in base ai singoli paesi o regioni dove i casi certificati sono maggiori. In Italia, ad esempio, si è stabilito che le dosi saranno destinate a regioni come il Lazio (circa 1200), al Veneto (circa 400), alla Lombardia (circa 2000) e all’Emilia Romagna (circa 600).
All’inizio, in Italia arriveranno 5300 dosi di vaccino, ma ne seguirà una seconda tornata per arrivare a circa 16mila dosi consegnate al nostro Paese, intorno alla seconda metà del mese di agosto.
Le Regioni potranno richiederlo in base all’effettivo e constatato numero di casi presenti nel loro territorio mentre, una parte sarà a disposizione del Ministero della Salute per eventuali casi di emergenza.
Non è solo l’Italia ad iniziare a premunirsi, poiché il virus si sta, mano mano, diffondendo anche nei restanti paesi del vecchio continente. Attualmente, è la Spagna il Paese più colpito dal virus, con circa 4570 casi registrati di contagio.