Vaiolo delle scimmie: secondo i nuovi dati forniti dall’OMS, i casi sarebbero in diminuzione giorno dopo giorno.
Secondo i dati comunicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, i casi di vaiolo delle scimmie sono in diminuzione, in riferimento alla settimana che va dal 29 agosto 2022 al 4 agosto 2022. Pertanto, l’infezione sarebbe maggiormente sotto controllo. Ecco i dati nel dettaglio e le soluzioni al vaglio per evitare l’insorgere di nuovi contagi.
L’epidemia di vaiolo delle scimmie starebbe arretrando. È quello che emerge dai dati comunicati dall’OMS, in relazione alla settimana che va da 29 agosto 2022 al 4 settembre 2022.
Secondo le nuove rilevazioni, nella settimana di riferimento, sono stati registrati 5,029 casi, ossia un calo del 25,5% rispetto alla settimana antecedente.
Al 5 settembre 2022, i cas confermati ammontano a 52.997. I casi di sospetta infezione sono, invece, 398 mentre i decessi sono giunti a 18. Tra i paesi in cui si è diffusa maggiormente l’infezione, annoveriamo gli Stati Uniti, parte del mondo in cui è stata identificata la gran parte dei casi, ossia 19.351.
Il paese governato da Joe Biden è seguito da Spagna con 6.645 casi, Brasile con 5.197 casi, Francia, con 3.646 infetti, Germania con 3.493 casi, Gran Bretagna con 3.413 infetti, Perù con 1.546 casi, Canada con 1.289 infetti, Olanda con 1.172 casi e Portogallo con 871 casi. In Italia, invece, quasi 800.
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Medical Virology, i casi sommersi – legati al vaiolo delle scimmie – sarebbero il doppio di quelli effettivamente registrati. Un’ipotesi che non si discosta molto dalla realtà, anche perché pare che anche l’OMS la pensi in modo simile.
Tale ipotesi si baserebbe sul fatto che – come per i casi di Coronavirus – anche per quelli di vaiolo delle scimmie possono esserci persone infette ma asintomatiche, anche se – va sottolineato – non si conosce ancora l’entità precisa di tali contagi.
Un passaggio certamente da capire ed affrontare, al fine di avere sotto mano una situazione più chiara e agire nel migliore dei modi, affinché si eviti una più elevata diffusione del virus.
La soluzione che potrebbe essere vagliata – e anche fortemente sostenuta dalla comunità scientifica – è quella che prevede un maggiore controllo dei soggetti che attuano comportamenti a rischio, attraverso l’aumento del numero dei test, soprattutto tra le persone maggiormente esposte al rischio di contagio.
Le regole da seguire sono sempre quelle legate all’isolamento dei positivi e al tracciamento dei contatti per evitare che l’epidemia di vaiolo delle scimmie raggiunga livelli preoccupanti.
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