Ferito l’amico che era con lei, Guido Trevisan, 46 anni, ex gestore del rifugio Pian dei Fiacconi distrutto da una valanga nel dicembre 2020.
L’allarme è partito poco dopo le 16 di martedì pomeriggio, quando in familiari dei due escursionisti si sono preoccupati, non vedendoli rientrare. È iniziata quindi la perlustrazione della zona con un elicottero. In serata è stato individuato il corpo di Arianna, mentre il compagno di scalata è stato rinvenuto ancora cosciente. Trasferito fino al rifugio Carlettini e poi in ospedale, le condizioni di Trevisan sarebbero piuttosto gravi, ma l’uomo non è in pericolo di vita.
Avrebbe dovuto essere un’escursione come tante ne avevano già fatte, ma in pochi istanti si è trasformata in una tragedia. Nel pomeriggio di martedì 24 gennaio una valanga in val Orsera ha travolto e ucciso una esperta scialpinista, Arianna Sittoni, 30 anni, e ferito gravemente il suo compagno di scalata, Guido Trevisan, 46 anni, ex gestore del rifugio Pian dei Fiacconi distrutto da una valanga nel dicembre 2020. A lanciare l’allarme, alle 16:15 di martedì pomeriggio, sono stati i parenti dei due scalatori, che non vedendoli rientrare al rifugio, hanno allertato il soccorso alpino.
Una squadra di soccorso, partita dal Mattarello, ha quindi perlustrato la zona a bordo di un elicottero e, dopo diverse ore, è stato individuato il corpo di Arianna Sittoni. Per la 30enne non c’era più nulla da fare.
L’amico Trevisan, rintracciato poco prima, è riuscito a salvarsi grazie a una bolla d’aria che si era scavato nella neve e che gli ha consentito di respirare. L’uomo, che attualmente gestisce il rifugio Caldenave e vive a Pergine Valsugana, ha riportato una ferita alla gamba e le sue condizioni sono costantemente monitorate, ma non versa in pericolo di vita.
Il 46enne è stato prima trasferito al rifugio Carlettini e poi da lì in ospedale.
Arianna Sittoni era un’esperta scialpinista. Era sfuggita alla tragedia della Marmolada, che nel luglio dello scorso anno ha ucciso 11 persone, come lei stessa aveva scritto in un commovente post su Instagram, pubblicato qualche giorno dopo la tragedia.
“Ignari di tutto scalavamo quell’enorme parete, mentre dall’altra parte un enorme pezzo di calotta si stava staccando portandosi dietro tutto e tutti, così vicini ma così lontani”.
Nelle prossime ore gli uomini del Soccorso Alpino provvederanno a recuperare il corpo di Arianna, mentre sui social è un susseguirsi continuo di messaggi in suo ricordo.
Già due anni fa la famiglia di Arianna era stata colpita da un tremendo lutto sempre dovuto ad una valanga. Lo zio, Claudio Gadler, 64 anni, era rimasto vittima di una valanga sulla catena del Lagorai. L’uomo erastato trascinato per oltre mezzo chilometro e sepolto sotto un cumulo di neve.
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