Valentino Rossi. Un nome, un uomo, un pilota, una leggenda. Per alcuni è il miglior pilota italiano nella storia, per altri il migliore, indiscutibilmente, di tutti e di tutti i tempi. Da qualunque lato, sportivo, si possa guardare Valentino Rossi è sempre e comunque vincente ed incredibilmente emozionante. Vittorie, trionfi e battaglie con gli avversari storici, da Max Biaggi a Lorenzo, da Gibernau a Stoner, passando per l’ultimo talento di casa Honda, Marc Marquez.
Il campione di Tavullia è uno dei piloti più titolati nella storia del motociclismo, soprattutto a questi livelli, ed è l’unico ad aver vinto in tutte e quattro le categorie del mondiale esistenti 125cc, 250cc, 500cc e MotoGP. La prima vittoria è avvenuta quasi 20 anni fa (anno 1996), a Brno, in Repubblica Ceca quando guidava l’Aprilia. In quel Gran Premio, come nell’ultima che conquistato a Jerez de la Frontera domenica scorsa, aveva conquistato anche la pole position.
Alla “veneranda” (per un motociclista e uno sportivo, nda) di 37 anni è ancora in grado di competere con giovani pilota che hanno 10 o 15 meno di lui. Un pilota che è sempre stato capace di reinventarsi, di adeguarsi alle situazioni e agli avversari e poi di vincere. Sono tanti, infatti, gli avversari che hanno affrontato Valentino Rossi. Dal connazionale Max Biaggi, amico di Jorge Lorenzo, a Sete Gibernau, da Casey Stoner a Marc Marquez. Rossi si è sempre dimostrato più forte di ogni avversario che ha incontrato. Dalle difficoltà ne è sempre uscito a testa alta. L’unica sbavatura della sua brillante carriera è stata l’esperienza in Ducati. Anni difficili, un peccato per l’Italia. Avere un campione del mondo, pluricampione, su una moto italiana, e vincere, sarebbe stato magnifico ma, purtroppo, non è successo.
Rossi, grazie alla vittoria in Spagna, a Jerez, sale a quota 113 vittorie in carriera su 334 gare disputate. Le restanti gare si sono concluse, spesso, con il podio. Il Gran Premio di Jerez, il quarto di quest’anno, ha ridato vita ad un “Dottore” in piena corsa, nuovamente, per il Mondiale. Il “triplete” pole (n.62, in testa alla classifica con Lorenzo), giro veloce e vittoria non capitava dal 2009 a Misano Adriatica.
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Il campione dei campioni, però, ha ancora tanta strada da fare per recuperare Giacomo Agostini, altra grande leggenda italiana. L’ex pilota della MV Augusta ha conquistato 15 titoli nella sua carriera, numero impossibile da raggiungere per Rossi. Record alla portata, invece, quello di Troy Bayliss che a Valencia, nel 2006, è diventato il pilota più “anziano” ad aver vinto una gara nella classe regina, all’eta di 37 anni e 213 giorni. Se il fenomeno di Tavullia dovesse vincere una gara dal mese di settembre in avanti, riuscirebbe a strappare anche questo primato. Un altro record interessante per Rossi riguarda il numero di GP vinti, come detto 113, solo dieci in meno rispetto ad Agostini.
Una carriera, comunque, pazzesca, basti pensare alla prima vittoria in carriera che risale a 20 anni fa ed è ancora li davanti a lottare con giovani talenti del motociclismo per competere fino alla vittoria finale. La scorsa, bruciante, stagione per alcuni è stata il simbolo del tramonto di una carriera e invece, nonostante le insidie, Valentino è ancora li a farci scattare in piedi sul divano per gridare, tutti insieme, “Rossi c’è!”.