Il dottor Paolo Spada, chirurgo vascolare all’Humanitas Research Hospital di Milano, ha analizzato i dati diffusi nella giornata di ieri dal Ministero della Salute e ha stilato un elenco delle Regioni più colpite dal Covid: al primo posto troviamo la Valle d’Aosta, al secondo la Provincia autonoma di Bolzano.
In Italia i contagi aumentano di giorno in giorno e secondo uno studio, addirittura un italiano su 10 potrebbe averlo contratto: con questa classifica si potrebbe riuscire a comprendere meglio l’andamento del virus.
La Regione situata all’estremo Nord-Ovest dell’Italia conta una media di contagiati da Coronavirus di 573,5 su 100 mila abitanti (Bolzano 348,5 su 100 mila), un rapporto tra positivi e testati del 50,14% (Liguria secondo posto 32,2%), una media di 59,7 ricoveri su 100 mila abitanti (anche qua seconda la Liguria con 50,8) e una media di decessi alla settimana di 6,3 su 100 mila abitanti (4 la media ligure).
La Valle d’Aosta è una Regione molto piccola e chiusa, dove il virus ha potuto diffondersi con estrema velocità. Tra le comunità di montagna è normale fare vita condivisa, andare negli stessi luoghi e fare acquisti nei medesimi negozi, soprattutto nei paesi. Insomma, si fa molta vita comunitaria, frequentando anche spesso le case altrui. A spiegarlo è stato il coordinatore sanitario dell’unità di crisi sull’emergenza Covid in Valle d’Aosta, il dottor Luca Montagnani. Sempre secondo il medico, l’aumento dei casi è da imputarsi alla riapertura delle scuole: i più giovani hanno preso il virus fuori dalle aule, per poi passarselo e diffonderlo in famiglia. Uno dei potenziali focolai, ipotizza, potrebbe essere stata la festa dei coscritti di diciotto anni organizzata a settembre tra Verrayes, Chambave e Saint-Denis. La zona, che conta 2500 abitanti, è stata poi definita a metà ottobre “rossa” dall’ex presidente di Regione Renzo Testolin: l’indice di contagio altissimo potrebbe essere stato scatenato proprio dalla festa incriminata. Tra l’altro, il nuovo presidente Erik Lavevaz è residente a Verrayes e non vi è ancora potuto rientrare a causa dell’isolamento forzato dell’area.
Ha commentato la situazione regionale anche la dottoressa Silvia Magnani, specialista in malattie infettive all’ospedale aostano Umberto Parini: essere al confine con due nazioni fortemente colpite come Svizzera e Francia potrebbe avere aumentato i contagi. Ha poi aggiunto che vengono svolti tantissimi tamponi e che quindi vengono riscontrati molti positivi asintomatici.
Gli ospedali sono quasi al limite e le tante case di riposo presenti sul territorio sono in allarme: nella Rsa J.B. Festaz di Aosta sono risultati nove ospiti e cinque dipendenti positivi, ma il presidente del cda della casa di riposo Ernesto Demarie ha rassicurato dicendo che è tutto sotto controllo.
Questo week end proprio la Val d’Aosta è stata protagonista di molte polemiche per le lunghe file di sciatori assembrati a Cervinia, in coda per la funivia che porta a Plan Maison. Nonostante gestori ed esercenti abbiano garantito che tutte le norme siano state rispettate, con l’ultimo Dpcm ogni attività sportiva è stata sospesa fino al prossimo 24 novembre, sci compreso.
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